#iorestoacasa. Classifica dei posti in cui mi trovo meglio a casa mia


Diario di bordo di una comunità

Visto il grande successo dell’iniziativa abbiamo pensato di iniziare subito con la pubblicazione dei tanti frammenti di vita e pensieri che sono arrivati. I social aiutano a sentirsi più vicini, i libri tramandano e superano i limiti della fugacità del tempo; ecco perché abbiamo scelto di percorrere le due vie di comunicazione, per vivere la contemporaneità insieme e per lasciare traccia del nostro presente nel futuro.

Quinto, 25 Aprile 2020

Si, lo ammetto. Sono una donna tutto sommato fortunata! Vivo in una casa confortevole con una buona metratura che mi consente, in queste settimane, di sopravvivere ai miei familiari che in alcuni momenti, credetemi, sento più come dei coinquilini che dei parenti.

Credo che ognuno di noi abbia all’interno della propria abitazione degli spazi che ama di più di altri, nei quali ritrova qualche pezzetto di se stesso. Non immaginiamoci chissà che cosa!  …potrebbe essere, come nel mio caso, la cucina, dove poter cucinare cose buone per chi si ama o sperimentare piatti nuovi ascoltando rigorosamente i canali di radio RAI.

A pensarci bene nel mio caso, se dovessi fare una severa classifica dei posti in cui mi trovo meglio di casa mia, metterei al primo posto (persino prima della cucina di cui sopra!) il poggiolo da cui intravedo, dietro le colline delle Torricelle sopra Marzana, la mia amata, aspra, ma anche dolce Lessinia. Il luogo non è un granchè: si tratta di un banale balcone di cemento armato degli anni ‘90 con pavimentazione classica nelle dimensioni e rigorosamente di color “marrone-poggiolo”, rivolto tra l’altro verso la strada nella quale abito! Eppure non è mai passato un solo giorno da quando abito qui, che io non abbia iniziato la mia giornata senza affacciarmi a quel balcone guardando e salutando …i miei monti. Nulla a che vedere con le auliche rimembranze manzoniane, per carità! Semplicemente questo gesto fa parte ormai della mia abitudine quotidiana, anzi sta rischiosamente diventando un ossessivo-rituale-iniziale della mia “procedura di approccio al nuovo giorno”! Da lì vedo il Corno d’Aquilio incorniciato da un lato dalle colline della Valpantena e dall’altro …dal muro del mio vicino!

Capite bene che di oggettivamente rilevante non c’è nulla! Eppure questo posto mi permette uno scorcio inmensamente gratificante, anche se me lo devo godere …in piedi. Se mi siedo, il panorama…sparisce! Se la vista della Lessinia non mi è mai mancata in queste settimane, complice anche l’aria tersa e pulita di questa primavera senza smog e ostinatamente asciutta, mi manca immensamente il fatto di non poterci andare.

Ecco, la cosa che più mi manca credo sia questa: andare a camminare in Lessinia. Percorrere prima la strada per arrivarci e riconoscere a memoria le curve, i rettilinei, il tratto dove si può superare e dove non si può, ammirare i ciliegi in fiore a maggio prima di arrivare a Rosaro, scorgere gli iris selvatici sui bordi della strada prima di giungere a Cerro e poi quella curva piena di maggiociondoli gialli, si proprio quella! Ho lavorato quasi 20 anni in Lessinia e anche il tragitto per me era ormai un “viaggio”. La nostalgia è tanta e grande. Ritornare a quei luoghi sarà bellissimo!Questa quarantena, questo tempo sospeso, ci ha privato di tante cose che ritroveremo, magari ancora più belle di quando le abbiamo lasciate.

Altre purtroppo, non le ritroveremo più…ma questa è un’altra storia!

Per ora, nell’attesa, …mi godo il mio ritaglio di Lessinia!

Antonella

Attendiamo tante altre storie via mail a montorioveronese (montorioveronese@gmail.com) con:
breve testo massimo (max 10 righe)
indicando data, luogo e nome di battesimo (per chi vuole anche cognome)
per chi vuole è possibile inviare anche foto di pagine scritte a mano purchè ben leggibili.


La voglia di fare ricerca e raccontare continua e non si ferma, per questo i lavori per la seconda edizione de “I quaderni della dorsale”, sono ripartiti con un’idea in più.
In un mondo dove tutto è insolitamente silenzioso c’è ancora tanta voglia di raccogliere per non disperdere non solo il passato ma anche questi momenti che rimarranno scolpiti nelle nostre vite.
L’idea è quella di fare una sorta di diario di bordo che vuole essere testimonianza del presente per il futuro. Un diario del paese dove ognuno può raccontare e condividere piccoli frammenti della propria quotidianità, pensieri, riflessione e immagini, insomma tutto ciò che pensiamo possa diventare memoria di questo momento. E’ un esercizio che noi giornalmente già facciamo affidando ai social piccoli pezzi della nostra vita, ma chissà come potrebbe essere rileggerli tra qualche anno custoditi tra le pagine di un libro.
Sono anche le piccole cose a raccontare la storia di una comunità, per questo pensiamo sia importante raccoglierle e per questo ci serve la partecipazione di tutti quelli che vorranno condividere con noi questa idea. Il materiale che arriverà verrà raccolto e diventerà il racconto della nostra comunità.
Chi vuole può inviare una mail a montorioveronese (montorioveronese@gmail.com) con:

breve testo massimo (max 10 righe)
indicando data e nome di battesimo (per chi vuole anche cognome)
per chi vuole è possibile inviare anche foto di pagine scritte a mano purchè ben leggibili.

A presto

La redazione dei quaderni.

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