Sabato scorso il Forte Preara si è trasformato in un set cinematografico per la registrazione di un video che permetta a tutti gli interessati di fare un giro virtuale della struttura e di ascoltarne i tanti anni di storia. Protagonisti, ora come negli anni passati, i ragazzi entusiasti del Comitato Fossi di Montorio.
«La quarantena ci ha impedito di prenderci cura del forte come avremmo voluto – racconta il presidente Claudio Ferrari – e soprattutto non è stato possibile realizzare la visita guidata prevista per il 17 maggio. Come sempre, allo sconforto iniziale abbiamo reagito con una nuova idea: il virtual tour.»
Anche per uno abituato a parlare molto, non è stato semplice portare a termine il progetto; molte scene sono state rifatte più volte, per la lingua impastata dall’emozione di lasciare una frase per sempre, per lo sforzo di esprimere un concetto che sopravviva al tempo. Il risultato sono oltre un centinaio di spezzoni che ora verranno montati e infine condivisi al più presto sul nostro sito.
Si racconterà della struttura creata dagli austriaci ormai alla fine della dominazione, che faceva parte della seconda linea difensiva della città di Verona. Un forte molto solido, armato di tutto punto che però non ha fatto in tempo a sparare un colpo. Neanche quando è stato preso in carico dall’esercito italiano, pochi anni più tardi e fino agli anni Settanta. Quando la proprietà passò al demanio civile, mancava un vero interesse pubblico e si tentò anche inutilmente di venderlo. A salvare il “Werk von John” (ovvero, forte di John, in onore di un generale austriaco) dal degrado di anni di incuria è arrivato il Comitato Fossi.
«Nel 2007 siamo riusciti a ottenere finanziamenti pubblici per un progetto di recupero. Al tempo – continua Ferrari – lavoravo in un istituto professionale per l’agricoltura e ho coinvolto i miei studenti in un’alternanza scuola-lavoro ante litteram; per due anni di fila, i ragazzi hanno fatto un enorme lavoro: è stato liberato l’interno da anni di inciviltà, rimossi pietre e rifiuti e infine estirpata l’edera che ricopriva tutto il forte e lo aveva quasi cancellato dal paesaggio. Abbiamo restituito ai montoriesi un pezzo della loro dorsale».
Da allora, il Comitato ha l’affidamento, tramite convenzione con il Comune, delle attività e degli spazi della Preafita. Il Forte viene aperto per visite guidate o a richiesta per eventi e tenuto libero dalla sporcizia, nello spirito fondante del comitato, per cui uno spazio pulito e curato scoraggia i vandali da picnic, ispirando invece una forma di rispetto per il luogo, dandogli la giusta dignità.
Sabato a far compagnia a questi preparatissimi “attori” senza paura c’erano i residenti stabili del forte, le colonie di gatti che punteggiano coi loro colori il grande prato e ti spiano dalle feritoie, ormai vuote di cannoni. A dire il vero, attratte dai movimenti e rumori inconsueti, diverse persone di passaggio si sono affacciate al portone, chiedendo di entrare. Forse non servivano conferme ma l’interesse suscitato in un solo pomeriggio è un segnale forte di quanto sia potente l’attrazione del pubblico. Forse il Covid potrebbe dare una spinta alle amministrazioni locali: in un momento perfetto per le vacanze vicino a casa, per riscoprire il nostro territorio, si dovrebbe valorizzare il Castello e il Forte come meritano, rendendoli più fruibili ai veronesi e non solo. Finora considerati un costo, questa è l’occasione per rendersi conto di come possano essere invece risorse, perché no, anche dal punto di vista economico.
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