La dedizione di Verona a Venezia sul castello di Montorio
24 giugno 1405: Verona si consegna alla Serenissima
Articolo pubblicato il 24 giugno 2005
Il 24 giugno del 1405, con il cosiddetto Trattato di Montorio Verona si consegnava alla Serenissima. Un evento che ha cambiato la storia della citta’ e che ha trasformato l’intera regione, fino all’invasione napoleonica del XVIII secolo, in un dominio della potente Repubblica veneziana.
I negoziati per la “dedizione” e la firma del trattato avvennero proprio qui a Montorio all’interno del castello.
Venezia era ormai divenuta uno dei più potenti e ricchi stati autonomi d’Italia. Conclusa nell’anno 1381 la pace con Genova, continuò la sua trasformazione da repubblica marinara a stato di terraferma, per opporsi alle Signorie dell’Italia Settentrionale che, ormai vaste e potenti, miravano a chiudere al commercio veneto le vie alpine, in particolare quella dell’Adige, e perché vedeva la necessità di seguire una politica continentale. Non poteva dunque tollerare che un vasto stato limitasse la sua espansione verso la terraferma e si rifiutò di riconoscere i Carraresi quali Signori di Verona.
Nell’agosto 1404 si alleò con Francesco Gonzaga, duca di Mantova, e conquistò in breve tempo vasti territori nel Vicentino e nel Veronese tentando d’impedire l’approvvigionamento di Verona, difesa da Jacopo da Carrara, figlio di Francesco. Questo generale, energico e valoroso, asserragliato in Castelvecchio inflisse duri colpi al nemico, combattendo anche contro l’ostilità della popolazione locale. I Veronesi, ormai ridotti alla fame, insorsero contro i Carraresi il 22 giugno 1405 eleggendo Capitano Generale Pietro Da Sacco; a lui affidarono il compito di negoziare con i Veneziani. Il giorno seguente Pietro si recò al campo veneziano stanziato sul castello di Montorio e, a conclusione delle trattative, il dottor di leggi Jacopo de Fabbris propose la dedizione di Verona in cambio di una serie di concessioni quali l’assicurazione da ogni violenza e vendetta, il mantenimento degli Statuti locali, del regime fiscale, del diritto a quasi tutti gli uffici ed altre concessioni di minor conto. I rappresentanti Veneti, a nome del Doge, accettarono le proposte ed il 24 giugno l’esercito veneziano entrò a Verona dall’attuale Porta Vescovo. Il doge Michele Steno confermò il nuovo regime con la Bolla d’oro del 25 luglio 1405.
Verona fece parte della Serenissima per quasi quattro secoli (1405-1796), tranne due brevi intervalli (1439 e 1509-1517), e l’anniversario della dedizione fu celebrato, per secoli, con grandi feste.
Gabriele Alloro