Giochi pericolosi – Estate 1945. Di Tino Marcolini – Seconda parte


Le stelle filanti di “bacalite”

di Tino Marcolini

In ogni quartiere di Montorio, i giovani erano organizzati in gruppi ben distinti, che raramente si mescolavano. Olivé, Logge, Camillioni, Guerrina, Pigol e piazza dell’Olmo.

Il paese inoltre, era fisicamente diviso in due grandi zone, a nord e a sud con l’area della Mandria come punto di congiunzione.

I ragazzi del sud: piazza Olmo, Pigol, Camillioni e Guerrina si vantavano di essere più furbi e più intraprendenti dei “nordisti”.

Forse era pure un po’ vero. Essi, per esempio, erano riusciti, non si sapeva come, a mettere la mano su numerosi obus (obici) utilizzati da cannoni antiaerei tedeschi che, una volta svuotati e resi inoffensivi, li vendevano come vasi da fiori originali che avrebbero ricordato la guerra.

La polvere da essi estratta, aveva la forma ed il colore di una lunga e rigida lasagna, che bruciava in modo molto particolare.

Avevano infatti notato che questa polvere, che chiamavamo “bacalite”, bruciava lentamente, provocando delle scintille ed un leggero schioppettio. Inoltre, se gettato a terra in prossimità di una persona, il pezzetto di polvere, si metteva ad inseguirla, come se fosse telecomandata ed i movimenti disperati che istintivamente si facevano per evitare il contatto ed un’eventuale scottatura, non servivano a nulla! Mai visto nulla di simile!

Infatti, la “bacalite”, una volta accesa, inseguiva costantemente la più alta sorgente di calore nei suoi dintorni. Altra scoperta: in mezzo ad un gruppo di uomini e donne, la polvere inseguiva prevalentemente le donne, essendo la loro temperatura corporea, un po’ più alta rispetto a quella dei maschi!

Gli americani, in questo periodo avevano inventato una fibra miracolosa, il nylon, che utilizzavano per fabbricare eleganti calze da donna, senza cucitura, rendendole praticamente indistruttibili. Finite le imbarazzanti ed anti estetiche “brene“, una volta per tutte!

Le donne le indossavano durante il giorno, le lavavano alla sera e, avendo ampiamente il tempo di asciugare durante la notte, le re-indossavano Il giorno seguente. Miracolose!

I ragazzi della “maraia“ della piazza dell’Olmo, con  il monopolio della “baccalite“, avevano escogitato un giochetto che ci ha ci divertito enormemente, ma che le signore e signorine, detestavano!

Al termine della messa domenicale più frequentata, nel piazzale della chiesa si formavano gruppetti di signore o signorine che si scambiavano i saluti e facevano quattro chiacchiere.

I “lazzaroni” dell’Olmo, di nascosto accendevano dei pezzetti di “baccalite“ che gettavano rapidamente a terra, in prossimità dei gruppi di signorine. Queste, alla vista delle scintille che si mettevano ad inseguirle, facevano di tutto per evitarle, correndo, saltando e gridando dalla paura. Nulla da fare, le maledette “stelle filanti”, non si fermavano, mentre noi, disgraziati, nascosti dietro ai platani ridevamo come matti!

Ci rendemmo, però rapidamente conto che questi “fuochi folletti” riuscivano spesso a far contatto con le gambe delle signore ed a provocare loro delle leggere bruciature, ma soprattutto a rovinare le loro preziose calze “indistruttibili“!

Questo malvagio giochetto, non ebbe lunga vita. Bastarono un lauto e severissimo sermone del parroco ed un rapido intervento dei carabinieri, per trasformarlo in un ricordo!

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