Il 26 settembre alle 11, all’Istituto Copernico Pasoli, sono stati premiati alcuni dei 37 lavori presentati per la partecipazione all’iniziativa borsa di studio Nicola Tommasoli, giunta quest’anno alla sesta edizione e organizzata da Prospettiva Famiglia. Il 26 settembre è il giorno del compleanno di Nicola, ma tutto si è fermato a quel 30 aprile 2008, quando il suo “No”, lo ha condannato a morire. «Codino, dammi una sigaretta?» Risposta: «No» e niente è più stato lo stesso. Pochi secondi, un colpo improvviso, secco, sordo che colpisce, toglie il fiato e la capacità di reagire. Durante la premiazione, alunni, docenti e genitori hanno ripercorso quei tragici momenti ascoltando la suggestiva narrazione teatrale “Uno strappo” interpretata da Ture Magro, attraverso un filmato proiettato in sala. Poi silenzio, sgomento, il pensiero corre immediatamente a pochi giorni fa, il luogo cambia e diventa Colleferro, il nome del ragazzo ucciso diventa Willy. Storie che si ripetono, dove la stupidità e la brutalità della violenza prevaricano sulla coscienza civile, sulla capacità di pensare e scegliere la cosa giusta da fare. Ecco dunque che la premiazione non è stata solo un riconoscimento importante al lavoro dei ragazzi e della scuola, è stato un momento di profonda riflessione, dove concretamente a tutta la comunità si è posta la questione della libertà di poter scegliere “chi” essere, senza condizionamenti e pregiudizi. Se quindi la libertà è un presupposto essenziale per una società che voglia definirsi civile, è altrettanto importante che si forniscano alle nuove generazioni strumenti per poter esercitare questa libertà in maniera consapevole. Ecco dunque che il tema dell’edizione 2019/20, il valore del coraggio, diventa ancora più significativo, perché si intreccia con un presente impegnativo, stravolto da una pandemia che ha cambiato completamente il nostro modo di vivere, di pensare e di affrontare le cose.
Tra i vincitori delle 5 borse di studio anche i ragazzi della classe 2C (attuale 3C) della Scuola secondaria di I grado Simeoni di Montorio, che con le loro poesie e componimenti, hanno saputo restituire le molteplici sfaccettature del coraggio, intendendolo non come forza fisica, ma come capacità di affrontare la vita senza rinnegare se stessi, come l’umiltà di saper fare un passo indietro e chiedere scusa, come la volontà di cogliere e capire i bisogni degli altri. Una piccola delegazione di studenti (Enrico, Giovanni, Filippo, Francesco, Ilenia e Matilde) accompagnata dalla professoressa Cambareri e dalla dirigente scolastica Paola Catanzaro, ha ritirato il premio che verrà destinato a progetti didattici. Mercoledì 30 settembre tutti i ragazzi della 3C saranno premiati dalla dirigente, nell’aula magna della scuola. Per gli studenti non è stato solo un premio, ma anche un’opportunità di crescita della quale ci auguriamo possano far tesoro per costruire il loro presente e futuro.
All’iniziativa hanno partecipato anche gli alunni della 2B (attuale 3B) della Scuola secondaria di I grado Caperle, IC 16, ai quali è stato consegnato un attestato, ritirato dalla professoressa Wanna Bianchi, come riconoscimento e merito per il progetto presentato. Particolarmente toccanti, infine, sono state le parole di Mariagrazia Bregoli, direttrice del carcere di Montorio, che assieme a Nicoletta Morbioli, dirigente del CPIA di Verona, ha ritirato il premio per il progetto realizzato dai detenuti della casa Circondariale di Montorio. Entrambe hanno espresso parole di profondo ringraziamento per i coniugi Tommasoli, che con la loro scelta, hanno dato senso e valore al lavoro di recupero sociale che si svolge tra le mura del carcere. A conclusione della cerimonia, la professoressa Galletta, che ha coordinato e presentato l’evento, ha lanciato il tema della prossima edizione 2020-21: “il Sogno, la capacità di chiudere gli occhi e viaggiare con il cuore e la fantasia”, un altro ottimo spunto per esercitare la mente a pensare, esercizio fondamentale per poter vivere liberi dai pregiudizi.
Di seguito il filmato con le foto della premiazione