Bepi Zorzi (1889-1934)
L’animatore del nuovo secolo di Luigi Alloro
Articolo pubblicato il 7 aprile 2008 – Aggiornato il 13 ottobre 2020
Giuseppe Giovanni Zorzi, detto “Bepi”, nato a Montorio il 25 febbraio1889, fratello di Silvio, fu un importante personaggio della vita pubblica di Montorio.
Ferroviere e corrispondente per Montorio del settimanale del partito socialista “Verona del Popolo” dal 1910 al novembre 1911, data in cui fu chiamato alle armi nel Regio Esercito per la guerra italo-turca. Combatté nella battaglia delle “Due Palme” vicino a Tripoli, fu poi trasferito a Rodi dove terminò il servizio militare.
Rientrato a Montorio, ricominciò a frequentare la vita politica passando nelle file del neonato partito popolare. Fu consigliere di opposizione nel comune di Montorio dal 1920 al 1922 durante l’amministrazione socialista del sindaco Annechini. Dopo un litigio coi popolari, a seguito del quale fu espulso dal partito, si presentò candidato per le elezioni politiche del maggio 1921 in una lista minore, i “Cristiano sociali” di Speranzin che avevano come simbolo un grappolo d’uva, ma con scarsa fortuna.
Corrispondente del “Corriere del Mattino” di Giovanni Uberti fin dal 1916, fu un deciso avversario dei fascisti che attaccò spesso dalle colonne del giornale. Fu più volte minacciato dai fascisti montoriesi e da quelli veronesi (vedansi gli articoli del loro settimanale “Audacia”). Ma accanto a questa attività di corrispondente egli continuò per anni un’intensa attività al servizio di Montorio.
Fu l’anima e l’organizzatore di spettacoli teatrali tenuti alla Casa del Popolo, attore e regista lui stesso; costituì e fece parte di vari comitati come quello per la costruzione del monumento ai Caduti e della Casa di Ricovero; cantò per anni nelle file della locale “Schola cantorum”, fondata nel 1901; a lui si deve l’organizzazione delle prime sfilate carnevalesche a Montorio, ricordate addirittura negli annali del celebre “Bacanal del Gnoco”; compose poesie e canzoni ispirandosi a quello che considerava il posto più bello del mondo: Montorio.
Consolidatosi il fascismo, nel 1926 il “Corriere del Mattino” fu costretto a chiudere i battenti dopo una disastrosa scorribanda vandalica a seguito della quale la tipografia fu completamente distrutta. Il suo direttore Giovanni Uberti fu condannato al confino. Di lì a poco anche il nostro Bepi Zorzi dovette lasciare Montorio. Fu trasferito a lavorare in Friuli, ma nonostante la lontananza dall’amato paese natio, il suo spirito d’organizzazione fu sempre vivo: anche qui fu animatore dei Dopolavoro ferroviari di Casarsa della Delizia, di S. Vito al Tagliamento e di Mestre dove trovò la morte nella notte del 10 febbraio 1934 in un incidente sul lavoro che non mancò di suscitare forti sospetti.
NOTA DELLA REDAZIONE
Bepi Zorzi non deve essere dimenticato perché è stato parte importante della storia del nostro paese. La redazione del sito www.montorioveronese.it auspica che il ricordo della sua figura venga impresso per sempre dando il suo nome ad una via o ad un quartiere.