Sei guarito dal Covid-19? Dona il tuo plasma


#DONAILTUOPLASMA, la campagna sulla raccolta di plasma iperimmune della Regione Veneto

La Regione Veneto ha scelto un nutrito gruppo di testimonial per sensibilizzare i propri cittadini sul tema fondamentale della donazione di plasma iperimmune alla Banca del Plasma regionale. La campagna, rivolta a coloro i quali sono guariti dal Coronavirus e posseggono ancora preziosi anticorpi, serve a raccogliere quei quantitativi necessari a curare gli attuali malati.

Jerry Calà, Red Canzian, il giornalista Giant Antonio Stella, Piero Fanna, Paola Pezzo, Sara Simeoni, Roberto Dalla Vecchia, l’imprenditrice Marina Salamon, Giobbe Covatta, Damiano Tommasi e il Vescovo Giuseppe Zenti. Sono i “testimonial”
d’eccezione intervenuti a per sensibilizzare sul tema fondamentale della donazione di plasma alla Banca del Plasma della Regione Veneto da parte di chi è guarito dal coronavirus. Un gesto di altruismo che può aiutare a salvare molte vite.

Informativa ai pazienti guariti dal Covid-19

Tutti i pazienti dimessi dai reparti di recupero, con diagnosi di infezione Sars-Cov2 (Covid 19) o che abbiano avuto la malattia e siano stati curati a domicilio, sono invitati a contattare i Centri Trasfusionali per effettuare, previa esecuzione di esami specifici, la donazione di plasma iperimmune.

Possono donare coloro che:

– hanno un’età compresa tra 18 e 60 anni;

– hanno avuto un tampone molecolare positivo per il virus Sars-Cov2;

– hanno manifestato sintomi correlati alla malattia (febbre, difficoltà respiratoria, dolori alle articolazioni, perdita del gusto/olfatto, polmonite, ecc.); 

– hanno poi eseguito almeno 1 tampone con risultato negativo dopo 10 giorni dalla scomparsa dei sintomi e dopo almeno 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi.

Sono esclusi dalla donazione:

– donne che abbiano avuto gravidanze e aborti;

– Uomini/donne che abbiano ricevuto precedenti trasfusioni;

– pazienti affetti anche in passato da patologie neoplastiche

 

Ecco i video dei singoli appelli di alcuni dei personaggi che hanno aderito. Per chi volesse vederli tutti per prendere in considerazione il più bel gesto i gesto di altruismo che c’è e che potrebbe aiutare a salvare molte vite, qui il link con tutti i contributi. 


18 ottobre 2020 Giornata mondiale del Donatore di Sangue 18 ottobre 2020.

Le considerazioni del Dott. Giorgio Gandini Direttore DIMT Verona in merito a donazioni di sangue e pandemia Covid-19

La pandemia di SARS-CoV-2 (per dirla più semplicemente, di COVID-19) ha creato non pochi problemi al sistema sangue. Problemi di carenza e di sovrabbondanza di sangue si sono alternati in questi mesi, configurando scenari a cui non si era proprio abituati. E la pandemia certamente non è ancora finita…
Alla comparsa e al primo espandersi dell’epidemia (da fine febbraio fino a metà marzo) vi è stata in tutta Italia una riduzione delle donazioni, in un momento in cui i consumi di emocomponenti negli ospedali era ancora pressoché normale. Fin da subito sono state introdotte misure (accesso secondo prenotazione, ingresso nei centri raccolta sangue dopo triage con anamnesi, misurazione delle temperatura, disinfezione delle mani, obbligo di mascherina) che, anche per la sistematicità e la serietà con cui sono state applicate, hanno rapidamente fugato lo sconcerto e i timori generatisi.
La carenza di sangue a livello nazionale ha portato da parte delle Istituzioni e delle Associazioni di volontariato del sangue a campagne nazionali, regionali e locali di richiamo dei donatori alla regolare donazione di sangue e plasma, appelli che hanno rapidamente portato ad una inversione della tendenza a metà marzo, con una più che buona ricostituzione delle scorte di emocomponenti in tutto il Paese: questo a ulteriore testimonianza della maturità, della disponibilità e del senso di responsabilità dei donatori
A questo punto tuttavia la pandemia di COVID-19 ha raggiunto dimensione sempre più importante, portando ad un calo drastico della normale attività degli ospedali (e in particolare dell’attività chirurgica non urgente); ne è conseguito un significativo calo dei consumi di sangue.
Per 5-6 settimane (fino all’inizio di maggio) ci siamo trovati a gestire, sanitari e dirigenti associativi in stretta sinergia, una situazione del tutto nuova: frenare la generosità dei donatori di sangue per evitare un eccesso di scorte, che avrebbe potuto portare a problemi di iperdatazione delle unità di globuli rossi (che possono essere conservate fino a 42 giorni). E anche in questo caso i donatori hanno capito, riducendo le donazioni di sangue intero, mantenendo e anche incrementando la donazione di plasma mediante plasmaferesi (il plasma viene congelato, può durare fino a due anni, e in gran parte viene utilizzato per la produzione di farmaci salvavita, gli emoderivati).
A maggio, al ridursi dell’impatto del COVID-19 sulla popolazione, è rapidamente cresciuta la normale attività sanitaria e quindi sono tornati alla piena normalità i consumi di sangue ed emocomponenti. Anche questa volta la risposta dei donatori è stata pronta, con un’ottima raccolta nei mesi di maggio e giugno, adeguata alle esigenze sopravvenute.
È seguito un lieve “rilassamento nei mesi estivi”, ma grazie alla incessante attività delle Associazioni di volontariato già in settembre siamo tornati agli abituali livelli di donazione.
Quindi possiamo affermare che lavorando tutti insieme, Donatori, Associazioni, Strutture Trasfusionali, Istituzioni, abbiamo affrontato bene una situazione complessa e difficile, con significative criticità, garantendo in ogni momento adeguato supporto trasfusionale a tutti i pazienti, evitando spreco di risorse preziose. Lo stesso spirito deve animare anche la nostra attività negli scenari attuali e in quelli futuri che già si prospettano.
Va ricordato inoltre che da maggio a luglio vi è stato un impegno molto intenso e massimale, aggiuntivo rispetto alle normali attività, nella raccolta di plasma mediante plasmaferesi da persone convalescenti da COVID-19. Anche qui la risposta della cittadinanza agli appelli della Regione, degli Ospedali e delle Associazioni è stata pronta e generosa: nella nostra provincia circa 800 persone convalescenti hanno contattato i Servizi Trasfusionali per dare la disponibilità; queste sono state sottoposte a triage preliminare e 302 sono state sottoposte a visita di idoneità; dei 266 risultati idonei alla visita, 130 sono risultato avere nel plasma la quantità di anticorpi necessari per poter donare. Da queste 130 persone sono state raccolte 181 donazioni di plasma che hanno significativamente contribuito alla creazione della Banca Veneta del plasma da convalescente COVID, Banca in rete con sedi a Padova, Verona e Vicenza, e coordinata da Padova.

Fonte informazioni: Ulss9, webtv.aulss9.veneto.it/DONAILTUOPLASMA, Ulss8 Berica, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona

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