I tesori della chiesa parrocchiale
La “Crocifissione” di Vincenzo Ligozzi compie 400 anni
Articolo pubblicato il 10 marzo 2008 – Aggiornato il 19 novembre 2020
Normalmente andiamo in chiesa per seguire una funzione liturgica, per una ricorrenza, per un festeggiamento, in coincidenza di un evento particolare, ecc.
Ci sfuggono però spesso certe cose “materiali”, ovvero alcuni autentici tesori che sono contenuti nella chiesa e di cui non ci rendiamo conto della bellezza, della storia e della preziosità. Noi montoriesi dovremmo dire con orgoglio che nella nostra chiesa c’è un quadro del Torbido, di Padre Massimo da Verona, del Macacaro, quattro opere di Agostino Ugolini e addirittura una statua in pietra della Madonna con Bambino datata 1389 e firmata dal più noto scultore veronese del Trecento: Giovanni Di Rigino.
Quest’anno cade un importante anniversario: il quadro che vedete qui nella foto “Crocifissione con la Vergine, San Giovanni, San Rocco e Sant’Antonio Abate” datato e firmato Vincenzo de Ligozzi pitor veronese 1605, compie ben 400 anni!
Si tratta di uno dei dipinti della nota bottega veronese della famiglia Ligozzi, attiva sin dal secolo XVI. E’ un’opera di ottima fattura che ha una storia un po’ particolare.
Era infatti originariamente collocata nell’antica chiesa di Sant’Anna, posta sull’attuale via Guerrina e abbattuta nel 1923 per dar lavoro ad una cooperativa di muratori. In seguito all’abbattimento la tela fu trasportata nell’antica Pieve, dove rimase fino al 1975 quando fu fatta restaurare e quindi trasportata nella nuova chiesa parrocchiale, assieme alle altre tele provenienti dalla Pieve, e collocata nella zona absidale.
Nel novembre del 1978 fu trafugata, assieme alla “Madonna con Bambino e santi” di Padre Massimo da Verona, da ignoti ladri. Fu recuperata in extremis, nei primi giorni dell’anno seguente, dalla Squadra Mobile della Questura di Verona a conclusione di una brillante operazione: le due tele stavano per essere trasportate in Lombardia con destinazione finale Svizzera! Durante il trafugamento i ladri le hanno maldestramente piegate per poterle trasportare meglio, ed oggi portano ancora i segni di quell’insano gesto.
L’opera “chiede in ginocchio” di essere nuovamente restaurata.
Chissà che in occasione di questo compleanno speciale qualcuno…
Gabriele Alloro