Addio al pittore Saverio Barbaro


Saverio Barbaro è morto ieri pomeriggio nella sua casa di Montorio Veronese, dopo una breve malattia. Era nato a Venezia, aveva 96 anni (nato nel 1924) e viveva con la governante Fatima Sabir supportato da alcuni amici della Fondazione artistica che porta il suo nome. Lascia un figlio, Flavio che vive a Roma. Viveva nella dimora che fu di Pietro Alighieri giudice a Verona e figlio di Dante, e dove il Sommo Poeta, durante gli anni del soggiorno veronese, prima del definitivo esilio a Ravenna, si recava ogni tanto in visita. Non è escluso che qualche terzina della Divina Commedia sia nata nella frescura dove è immersa l’abitazione. Molte opere di Saverio Barbaro sono state pennellate tra le antiche mura della dimora.

L’artista aveva iniziato la sua attività espositiva nell’immediato dopoguerra, nel 1948 per la precisione, nell’ambito delle iniziative della Fondazione Bevilacqua La Masa, per statuto riservata esclusivamente ai giovani artisti.

La sua tavolozza cromatica è straordinariamente ricca e intensa, presentando combinazioni inconsuete che rimangono a lungo nella memoria. La struttura dei suoi quadri è caratterizzata da un’estrema semplificazione e da una grande capacità di cogliere l’essenza di ciò che viene rappresentato.

Dopo un  periodo in Spagna (1958), si reca in Marocco, Tunisia e Algeria (1964). L’artista è particolarmente attratto dalla cultura mediterranea e del medio oriente che tanta parte ha nella sua tematica pittorica. La lunga ed inesausta attività di Barbaro ha trovato quindi nel paesaggio orientale e del Maghreb un costante e ricco punto di riferimento: le abitazioni berbere, la vegetazione dei paesaggi desertici, le figure ritratte con pochi tocchi di linee e colori degli abitanti di questi luoghi lontani sono stati spunto inesauribile per un’attività che ha privilegiato l’amore per i viaggi e per i luoghi esotici.

Tra le più significative mostre personali, oltre a quelle del 1950 a Venezia e Milano, sono da annoverare nel 1956 la mostra alla Galleria Strozzina di Firenze e alla Galleria delle Ore di Milano con presentazione di Giuseppe Mazzariol. Nel 1962 alla Martin’s Gallery di Londra, nel 1965 al Traghetto di Venezia mentre nel 1966 viene invitato a tenere una personale negli spazi della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e alla Galleria Ghelfi di Verona. Nel 1968 alla Circe Gallery di Londra; nel 1969 nuovamente alla Gianferrari di Milano. Nel 1979 espone alla Deutschlandhalle di Berlino presentato da Guido Perrocco. Nel 1985 espone al Palazzo della Permanente di Milano omaggiato da un balletto di Carla Fracci e Jorghe Jancu.

Nel 2011 nasce la “Fondazione Saverio Barbaro”. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna organizza la prestigiosa mostra presso Palazzo Ducale, Loggia Foscara, di Venezia: “Saverio Barbaro sculture e disegni dall’Oriente a Venezia” dal 15/05/2011 al 31/07/2011.

Faceva dunque parte di una splendida seconda generazione di artisti dichiaravano sempre e comunque la loro fede nella pittura; una fede che configurava anche la loro più autentica venezianità, pur attingendo ispirazione ciascuno da fonti personali e differenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.