Fondo Prognoi: è il pensiero che conta…non solo a Natale!


Piccoli gesti consapevoli…perché alla fine è davvero “il pensiero che mettiamo in ogni cosa che conta” e non solo a Natale.

Qualcuno potrebbe pensare che sia il classico slogan natalizio, ma in realtà è qualcosa di più e ce lo spiega Laura Tinazzi che apre le porte della sua azienda Agricola Fondo Prognoi, dove tutte le scelte imprenditoriali del processo produttivo seguono i criteri della sostenibilità ambientale, etica e sociale, creando un processo di rete con le realtà del territorio.

Laura cosa vuol dire mandare avanti un’azienda scegliendo: sostenibilità ambientale, etica e sociale?

Sostenibilità ambientale vuol dire scegliere di produrre cercando di custodire e preservare il mondo che ci ospita, in pratica mettere in atto azioni concrete in base alle proprie possibilità. Sostenibilità etica e sociale, significa tessere relazioni con le altre attività produttive del territorio, come laboratori e piccole attività artigianali. La diversità è la vera “ricchezza” e l’unione rafforza, per questo crediamo nel recupero e conservazione di vecchie varietà di frutta o di antichi grani e soprattutto siamo convinti che la collaborazione con altre realtà del territorio accresca la qualità del prodotto e lo renda unico, speciale e insostituibile.

Questione di scelte dunque?

Sì certamente, sono convinta che ognuno di noi con le proprie scelte e azioni possa fare la propria parte e la differenza, per preservare il mondo in cui viviamo. Noi abbiamo deciso di investire il nostro impegno in un’agricoltura che rispetti l’ambiente, la sua storia e la sua diversità. Anche il consumatore può fare la propria parte, compiendo delle scelte consapevoli nel riempire la propria borsa della spesa. È una forma di allenamento mentale, che richiede tempo, pazienza e tanta curiosità.

Perché curiosità?

Perché ogni prodotto qui ha qualcosa da raccontare e chi ha voglia di ascoltarla compie un vero e proprio viaggio fatto di persone, luoghi e molto altro. Ecco dunque che in una saponetta o in un sacchettino di lavanda si ritrova il nostro lavoro di coltivazione ed estrazione dell’olio essenziale, al quale si unisce il lavoro e l’originalità della cooperativa la Trottola che l’ha confezionata e infine il prezioso lavoro di sartoria dell’associazione Dhub. Una scelta di acquisto e allo stesso tempo di sostegno verso realtà dove la reddittività del lavoro non si misura solo in termini economici ma anche e soprattutto in termini sociali e ambientali.

Che cosa vuol dire?

Che tutto rientra in circolo a beneficio dell’intera comunità: un ecosistema che ritorna a respirare, un equilibrio sociale dove la dignità del lavoro assicura stabilità. È un’economia circolare, dove ogni cosa si recupera perché la sua utilità non si esaurisce con la sua funzione. La frutta di scarto che dovrei buttare, invece diventa cibo per animali (maiali e galline) allevati in alcune piccole aziende del territorio, i ritagli della vicina cartotecnica diventano utili per le nostre confezioni, il vetro dei nostri succhi di frutta viene restituito dai nostri clienti e viene recuperato, con il vantaggio di poter poi rivendere lo stesso succo a un prezzo minore, tutto viene recuperato e trova nuova vita.

E la via dell’Iris cos’è?

È un nuovo progetto costituito da piccole realtà locali situate ai piedi della Lessinia. L’Iris è un fiore antico, stiamo ripristinando e allargando l’habitat di questa pianta, che ha come prima funzione il consolidamento dei pendii e dei terrazzamenti in val Tramigna. Da qui è nata l’idea di creare un box con prodotti nati dall’utilizzo di polvere di Iris. Il pacco è nato dalla collaborazione con l’azienda “Birra Lessinia”, la “Ferraretta Bianca” e “Erba madre”.

Quali sono i progetti all’orizzonte?

I progetti futuri sono tanti così anche le collaborazioni con i produttori locali.  Crediamo fortemente che la conservazione sia anche innovazione, per questo facciamo parte del progetto Revavilovgra cereali, insieme all’az. Agr. Fiumicello, in collaborazione con l’università di Padova, per la coltivazione di grani antichi e per lo studio delle loro proprietà; infine pensiamo sia indispensabile educare fin da piccoli al rispetto e alla conoscenza della terra, infatti diamo molta importanza ai progetti educativi che propongono la scoperta del nostro cibo come esperienza e viaggio dal campo alla tavola. Fondo Prognoi, in tempi no-Covid, è anche un luogo di incontro e relazione, dove è possibile assaggiare i nostri prodotti facendo quattro chiacchiere, comodamente ospitati in un angolo dove ogni particolare è studiato appositamente per creare un piacevole senso di accoglienza, dai mobili realizzati dal laboratorio artigianale Reverse In, all’arte dei quadri di Patrizia Uboldi che con la sua originale e viva espressività pittorica ci trasporta in un monto incantato, dove il tempo si ferma e ci lascia pensare.

 

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