Fantasmi a Montorio 13 – La Pieve sul Laghetto Squarà


La Pieve sul Laghetto Squarà

Articolo pubblicato il 31 maggio 2014 – Aggiornato l’11 febbraio 2021

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Uno dei luoghi più incantevoli, con le verdi acque che rispecchiano Montorio dai tempi dei Romani, la Chiesa Vecchia fu edificata mille anni dopo, sopra le macerie dell’antico tempio del bacino idrico.
E da altri dieci secoli è incastrata nel paesaggio e nel cuore delle generazioni.

Il nuovo Parroco

Dato il rapido aggravarsi del problema di agibilità della Chiesa, dovuto alle acque che continuavano a salire dal pavimento, don Carlo Fiorini appena arrivato si trovò a ragionare sull’edificazione una nuova chiesa. E guidare un drastico cambiamento della Parrocchia, con trasferimento nella nuova spianata della Mandria.
Giovane ed entusiasta, con la fiducia e l’aiuto dei bravi montoriesi, ecco che dalla Piazza ci appare e ci saluta, come quel mattino di cinquant’anni fa, all’inizio del suo cammino.

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La strada dell’arco di pietra
 
Di qua e di là del grande Olmo, Montorio è sempre stata divisa in due: l’abitato a monte e quello a valle del Progno.
E sulla Pontara, il punto più alto della salita dell’Olmo, Montorio si unisce e da sempre si univa.
Tutte le vie convergono al Ponte dell’Olmo, testimone immemore del transito e passaggio dei montoriesi di tutte le generazioni, nessuno escluso.
 
Il Ponte sopra Tre secoli
 
Le fondamenta del ponte originario, vecchie come Montorio, hanno sostenuto nel tempo diverse strutture, solide o precarie a seconda delle piene del Progno Squaranto.
Sopra al ponte di pietra settecentesco, fu costruita la campata di quello austriaco, che ne innalzò il livello stradale. La gobba della Pontara.
Dopo un rinforzo  e una ristrutturazione nel 1900, quando già era chiaro che il ponte andava rifatto in quanto troppo piccolo e stretto, la disastrosa piena del 1934 si portò via gli argini dalle due parti, e costrinse i montoriesi a pensare a una nuova e definitiva sistemazione.
Nel 1936 tutto l’insieme di pietre e strutture fu smantellato, il livello del terreno ribassato di un metro e mezzo. Il Progno fu allargato, raddoppiando la campata del ponte.
La distesa della Mandria venne spianata e la zona cambiò per sempre aspetto.
E oggi è la vecchia Chiesetta, rimasta al suo livello originario assieme all’Olmo, a ricordarci quanto alto passava il Ponte dei Tre secoli.

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