Lo sport? Una questione di famiglia!
Giovani campionesse crescono, come la nostra Giorgia Zanoccoli, che si è aggiudicata la terza posizione nei 100 dorso con il suo primato personale di 1’06”10 ai Campionati Italiani di nuoto categoria ragazzi 2007-2008 (femminile), che si sono svolti a Roma dal 4 all’11 agosto 2021. Qui è proprio il caso di dire che lo sport è una questione di famiglia: Nicola, il papà, allenatore di pallavolo, quest’anno con la Volley Belladelli di Quaderni ha vinto il campionato di serie C portando la squadra in B2 e proprio grazie alla pallavolo ha incontrato mamma Michela, pallavolista, giunta a Verona dal Piemonte proprio per giocare. Poi la sorella maggiore Giada, che quest’estate è stata convocata al ritiro di Avezzano con la Nazionale di pallanuoto under 17 e infine c’è Matteo, che mentre fa il tifo per le sorelle prova tutti gli sport per poi decidere con calma.
Giorgia che effetto fa essere arrivata Terza assoluta in Italia nella tua categoria, la tua prima medaglia in campo italiano?
Non me l’aspettavo, sono arrivata alla gara con il 17° tempo e con poche aspettative. Vengo da un anno difficile perché ho avuto anche problemi all’orecchio che mi hanno impedito di allenarmi come avrei voluto. Ho capito che potevo farcela solo quando ho fatto il miglior tempo nella mia batteria e ho visto i tempi della successiva… ce l’avevo messa tutta… ed è arrivato il podio. Gareggiare al Foro Italico era il mio sogno… arrivare terza è stata davvero una grandissima emozione!
Quando è nata la tua passione per il nuoto?
Veramente non è proprio una passione nata spontaneamente…A tre anni mamma e papà mi hanno iscritta al corso di nuoto perché volevano che tutti in famiglia imparassimo a nuotare. Ho passato i primi 3 mesi in braccio all’istruttore, non mi piaceva e avevo paura. Poi piano piano mi sono appassionata e non ho più smesso.
Quando e quanto ti alleni?
Tutti i giorni due ore tranne la domenica e d’estate tutte le mattine, mi alzo prestissimo…e poi ci sono le gare
Ti sei mai chiesta “ma chi me lo fa fare”?
In alcuni periodi sì. Sinceramente un paio di volte ho pensato anche di smettere, perché i sacrifici sono tanti. Poi le amicizie mi hanno aiutato, adesso mi alleno con un gruppo (Fondazione M.Bentegodi) con il quale mi trovo bene e questo mi aiuta ad affrontare questo sport con uno spirito diverso e soprattutto gli allenamenti mi pesano meno.
Dove ti vedi tra qualche anno?
Eh… ovviamente spero di continuare così, ma a dire il vero il mio nuovo grande sogno sarebbe quello di arrivare alle Olimpiadi.
E la scuola, cosa farai l’anno prossimo, hai altre passioni?
L’anno prossimo mi sono iscritta all’Istituto Tecnico Geometri Cangrande; scuola e allenamenti mi occupano tutto il tempo e quindi non riesco a fare molto altro. Va meglio d’estate, perché ho più tempo libero e quindi riesco ad uscire con i miei amici.
Quanto conta in quello che fai la tua famiglia?
Tanto, avere l’appoggio della famiglia è fondamentale. I miei genitori mi sostengono e sanno cosa vuol dire fare sport in modo agonistico. Per fortuna ho sempre avuto vicino anche i miei nonni. Nonno Gian mi ha sempre accompagnato agli allenamenti, mentre la nonna Luisa mi preparava dei buoni pranzetti, senza di loro sarebbe stato davvero impossibile fare tutto.
Giada, tu sei la sorella maggiore e sei stata la prima ad iniziare a gareggiare, se ti guardi indietro come vedi il tuo percorso?
Sono sincera… è stato difficile, anch’io sono partita dal nuoto come Giorgia e sono andata avanti per un po’ di anni, ma non mi piaceva così tanto. Durante l’estate della quinta elementare ho scoperto la pallanuoto e ho cambiato. Mi alleno tutti i giorni, sabato compreso; non è sempre facile riuscire a conciliare gli allenamenti e le partite, spesso lontane da casa, con la scuola (Copernico, Liceo Sportivo).
Tanti sacrifici ma anche tante soddisfazioni, qual è stata la più grande?
La soddisfazione più grande è quella di essere stata convocata in Nazionale under 17 quest’estate. E’ stato un anno difficile perché con la pandemia non ci siamo potute allenare tanto, sono cambiate alcune cose all’interno della società e quindi abbiamo dovuto ricominciare tutto da capo. Purtroppo mi sono dovuta fermare in anticipo per un problema al ginocchio ma l’anno prossimo ci sono i Mondiali e ce la metterò tutta per arrivare in forma.
Michela, da sportiva quale sei stata, com’è essere la mamma di due campionesse?
Sono molto orgogliosa, fanno tutto con le loro forze. A scuola sono autonome e si sanno organizzare, non posso chiedere altro…magari un aiuto in casa… Scherzi a parte, la cosa bella è che quello che stanno facendo è una loro scelta, una loro passione, questo è quello che abbiamo sempre cercato di insegnare e sono contenta che sia così.
E tu Nicola da tecnico e da papà cosa pensi?
Capisco i sacrifici che fanno e apprezzo tantissimo la loro determinazione, quello di Giorgia è uno sport fatto anche di solitudine, tu e il cronometro, devi contare solo sulle tue forze. Per Giada è altrettanto impegnativo perché, pur essendo un gioco di squadra, la pallanuoto è uno sport molto fisico, fatto di contrasti, serve forza per non soccombere. Non è solo una questione di vincere o perdere, tutte le esperienze che stanno vivendo rappresentano un grande bagaglio che rimarrà sempre con loro e le aiuterà a crescere.
E Matteo che cosa dice della sua famiglia che fa tutto questo sport?
Beh…non c’è mai tempo per fare nulla perché le mie sorelle sono sempre sott’acqua. Anch’io vorrei fare nuoto e atletica, ho provato un po’ tutti gli sport e…con calma deciderò.
L’augurio è che non solo i successi, ma anche tutta la loro passione in quello che fanno, possa trasmettere a tutti i ragazzi della loro età un bel messaggio di ottimismo, nel credere che davvero un sogno può diventare realtà, basta impegnarsi e non smettere mai di crederci