Comitato Fossi. La Variante 29 è una fregatura per Montorio e non solo!


Fuori variante arriva anche la pizzeria al Fontanon!

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Le manifestazioni d’interesse (111 per la parte delle aree degradate o inutilizzate da rigenerare e riconvertire) presentate per la variante 29, denominata anche vuoti a rendere, sono l’ennesima dimostrazione dell’incapacità dell’Amministrazione Pubblica di programmare l’assetto del territorio delegando ai privati questa delicata funzione.
Invece di pianificare lo sviluppo della città tenendo conto dei bisogni dei cittadini, delle caratteristiche idrogeologiche, paesaggistiche e socio-culturali specifiche per ogni quartiere il Comune, chiede ai privati di presentare i loro
desiderata che poi puntualmente vengono accolti per “elemosinare” qualche opera pubblica, che il più delle volte non viene neanche realizzata.
Il bene e l’interesse comune non sono sempre obiettivi del privato, ma dovrebbero essere finalità dell’istituzione che ne porta anche il nome: appunto Comune!
Il 4 settembre 2021, sul sito di
montorioveronese.it, la Circoscrizione ottava pubblica la mozione, proposta dal gruppo consiliare della Lega, votata dalla maggioranza dei consiglieri che richiede la cessione al Comune di Verona dell’area verde tra i due laghetti (foto1) escluso l’edificio incompiuto (che in origine doveva diventare un magazzino espositivo e non rientrante nella variante 29) e una riduzione della superficie edificatoria prevista per l’area ex Sapel rientrante nella variante. (foto 2)
Foto 1 Area esclusa dalla variante

Foto 2 Area della Variante 29

Occorre fare un po’ di chiarezza:
La variante 29 è una cosa, lo spazio verde dell’edificio incompiuto è un’altra.
La River Immobilia srl proprietaria dell’area ex Sapel presenta una manifestazione d’interesse, nell’ambito della Variante 29, riporto il testo del documento:

La proposta di riqualificazione prevede, la demolizione del fabbricato produttivo recente risalente agli anni ’80, posizionato a sud dell’area, e la riconversione di questa parte di ambito con destinazioni residenziali, oltre all’inserimento di funzioni commerciali e direzionali negli edifici facenti parte dell’impianto industriale originario, recuperando i fabbricati o le parti di essi in stato di degrado. In particolare, negli edifici esistenti, oltre alle funzioni direzionali, si propone l’inserimento di una media struttura di vendita compresa entro 1500 mq di superficie di vendita e la rimozione del grado di protezione di quelle parti superfetative degli edifici del complesso industriale storico non facenti parte dell’impianto originario che potranno essere eventualmente demoliti. L’area residenziale al contempo sarà progettata con un basso impatto ambientale con aree verdi e spazio dedicato alla mobilità dolce. Gli edifici saranno progettati con un profilo medio-basso per integrarsi al meglio nel paesaggio.

Quindi chiede al Comune il cambio di destinazione d’uso per poter realizzare:
12.000mq di residenziale, 2.000mq di commerciale e 5.700mq di uffici e servizi.
Il Comune di Verona
stralcia la richiesta di commerciale e di uffici e servizi poiché la quota assegnata alla zona è già ampiamente superata e rimane, dunque, la parte residenziale con le prescrizioni del repertorio normativo sezione 11 – Tessuti perimetrati ATO 7 (qui allegato).
Viene, quindi, presentato il Masterplan che è l’indicazione generale di come deve trasformarsi l’area della variante. Tale documento prevede la costituzione del “parco pubblico dei Laghetti” (azione n.4) subordinato alla cessione del terreno da parte della River Immobilia srl al Comune. La proprietà gioca d’anticipo e, per evitare di perdere l’area, presenta il progetto “pizzeria”).

Nella Variante 29, come si può vedere dalla pianta allegata, non entra l’area verde adiacente al laghetto Fontanon e nemmeno la costruzione incompiuta a cui fa riferimento la mozione dell’ottava Circoscrizione, tanto che la proprietà avanza già nell’ottobre del 2020 un progetto di cambio di destinazione d’uso per completare l’opera iniziata nel 2003 e mai terminata e farla diventare, da quello che originariamente avrebbe dovuto essere un padiglione espositivo, una pizzeria con relativo parcheggio (8/10 auto).

A Luglio del 2021, all’indomani dell’incontro pubblico del 28 giugno al Circolo Primo Maggio con l’assessore Segala e il prof. Galluzzi per illustrare il masterplan della zona ex Sapel, la River presenta una SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività) per completare l’edificio trasformandolo in pizzeria, chiedendo anche di poter adibire l’area verde interrata della peschiera a parcheggio con relativo passo carrabile e passaggio pedonale.

Questo è lo stato attuale, ci troviamo con due situazioni ben distinte:
1) –
Variante 29 – previsti 12.000 mq di area residenziale corrispondenti a circa 100 appartamenti per un totale di 300/400 persone;
2) – Progetto area della costruzione incompiuta – con richiesta di cambio d’uso da industriale a commerciale per la realizzazione di una pizzeria con relativo plateatico e un parcheggio di circa 400 mq sulle rive del Fontanon.
Stando così le cose, la mozione della Circoscrizione ottava resterà lettera morta. Forse si sarebbe
dovuto ascoltare quanto trasmesso dalle associazioni Comitato Fossi Montorio e
montorioveronese.it nella lettera inviata il 15 luglio 2021 a tutti i consiglieri di Circoscrizione prima
del voto del parere sulla Variante 29.
Il parere prudentemente doveva essere negativo motivandolo con le osservazioni e non il contrario
(voto favorevole con le osservazioni). Ben vengano gli incontri con la popolazione, previsti
dall’articolo pubblicato, ma forse sarebbe stato meglio organizzarli prima dell’approvazione della
variante e rendere edotti i cittadini di quanto si stava progettando.
I margini per raddrizzare la situazione sono molto ristretti ma tre cose possono fare i rappresentanti
politici dei cittadini nel loro ambito territoriale:

1 portare avanti il progetto del Parco naturale delle Risorgive della Bassa Val Squaranto;
2 promuovere iniziative che coinvolgano i cittadini per chiedere di ridimensionare fortemente il progetto della Variante 29;
3 riprendere la questione “Peschiera interrata” facendo piena luce sull’effettiva proprietà privata di acque pubbliche e fermare così il progetto “pizzeria”.

In un momento in cui tutto il mondo è costretto a indirizzare scelte politiche ed economiche utili al contenimento del tragico cambiamento climatico, la politica locale promuove interventi in direzione opposta favorendo: consumo di suolo, la costruzione di numerosi nuovi edifici, ai quali corrispondono altrettanti impianti di riscaldamento e di climatizzazione, con relativo impatto climatico e ambientale, l’intensificazione del traffico locale, con aumento di emissioni inquinanti compreso l’inquinamento acustico, uno stimabile impatto dannoso sul delicato equilibrio idrogeologico che caratterizza l’area (gli scavi per le reti fognarie, idriche, elettriche e telefoniche).

Per valorizzare il territorio non basta promuovere un’iniziativa culturale occorre anche una politica di difesa dei luoghi, della qualità della vita delle persone e lungimiranza alla luce dei cambiamenti climatici.

 

Comitato Fossi Montorio

Claudio Ferrari

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