Il cambio del flusso di corrente nel condotto sotto al Giardino degli Scaligeri
Dal laghetto Squarà parte un condotto sotterraneo che arriva fino al Tondo, fatto costruire da Alberto della Scala per realizzare giochi d’acqua nel giardino del suo palazzo chiamato la “Loza”.
Nel 1502 i nobili Battaglia, che avevano ricevuto in dono dalla Repubblica di Venezia questi beni, interruppero il condotto dopo qualche metro dal suo inizio e vi praticarono un foro a cielo aperto, allo scopo di aumentare la portata d’acqua che fluiva verso il loro mulino, originando così il Bojo. Nel 1770 l’ing. Antonio Maria Lorgna, incaricato dai Consorti del Fiumicello di eliminare le dispersioni d’acqua dello Squarà che li danneggiavano, dimostrò contro la credenza della gente del posto come il Bojo fosse in stretta relazione con lo Squarà. Svuotò il laghetto alzandone le chiaviche: la colonna d’acqua del Bojo si affievolì fino a cessare.
Quindi il Bojo non è una sorgente ma una bocca di fuoriuscita dell’acqua dal condotto sotterraneo che collegava lo Squarà al Tondo.
Ma nel condotto ci sono sicuramente delle sorgenti d’acqua!
Un attento spettatore può addirittura notare l’inversione della corrente in alcune situazioni particolari.
Ecco due video dimostrativi.
Quando il laghetto Squarà è carico d’acqua in prossimità dell’inizio del condotto del Bojo osservando le alghe si nota la direzione del flusso d’acqua dal laghetto verso il condotto. Mentre quando il livello dell’acqua scende ulteriormente si verifica l’inversione della corrente
Video del 18 ottobre 2021 – L’acqua dal laghetto al condotto
Video del 3 ottobre 2021: l’acqua dal condotto al laghetto Squarà