“Come cambia Montorio”. Analisi demografica del Quartiere partendo dal 2004 1


Con l’analisi demografica “Come cambia Montorio” realizzata dalla nostra Associazione utilizzando i dati pubblicati dall’Ufficio Statistica del Comune di Verona i lettori hanno modo di apprezzare l’enorme quantità di informazioni e riferimenti incrociati che sono presenti utilizzando le analisi sulle caratteristiche demografiche della città e del quartiere. E’ un’analisi che riguarda la popolazione residente ed affronta gli aspetti socio-demografici.


Prima di partire alcune “pillole” tecniche. Per demografia si intende lo studio di carattere prevalentemente statistico dei fenomeni concernenti la popolazione, considerata sia sotto l’aspetto statico, cioè nella consistenza e nella struttura che presenta in un determinato istante (ammontare della popolazione e sua composizione per sesso, età, stato civile, professione, religione, ecc.). 

La dinamica della popolazione residente con le sue componenti naturali (nascite e morti) e migratorie (iscritti, cancellati) costituiscono un importante indicatore della vitalità demografica e, più indirettamente, di quella socioeconomica di un determinato territorio.
I principali fattori che influiscono sulla variazione della popolazione sono le strutture secondo il la professione, il sesso, l’età, lo stato civile, ma in particolare obbligano all’attenzione le ultime tre strutture in quanto queste caratteristiche sono quelle che influiscono in maggior misura sullo sviluppo demografico.
 
Oggi assistiamo ad uno squilibrio demografico dovuto al crollo delle nascite e la persistenza della fecondità sotto i due figli per donna. A fronte dell’aumento degli anziani, si produce anche una riduzione di giovani e, in prospettiva, anche di persone nelle età adulte centrali. In particolare il tasso di natalità è diverso da territorio a territorio, perché su di esso incidono i seguenti fattori: lo sviluppo economico; il grado di modernizzazione del territorio; fattori sociali;  fattori strutturali; fattori culturali e fattori politici.
 
Secondo dati Istat la popolazione italiana al 1° gennaio 2021 conta 59.258.000 persone, circa 384mila in meno di quelle che si avevano un anno fa, sicuramente  la pandemia ha inciso sui numeri della popolazione italiana nel 2020. Ha prodotto effetti non soltanto, per quanto prevalentemente, sulla mortalità ma anche sulla mobilità residenziale interna e con i Paesi esteri, arrivando a incidere persino sui comportamenti riproduttivi e nuziali.  Alla luce di dati molto consolidati che coprono tutto il 2020 ma che per il momento sono da considerarsi provvisori, le nascite risultano pari a 404mila mentre i decessi raggiungono il livello eccezionale di 746mila. Ne consegue una dinamica naturale (nascite-decessi) negativa nella misura di 342mila unità. (per maggiori informazioni qui il link Istat: Rapporto Annuario 2021 in pillo

Per quanto sopra la demografia ci riguarda e deve, a mio giudizio, interessarci perchè consente di leggere il presente e nel contempo di predire il futuro. In altre parole, l’aspetto affascinante della demografia è che, tra tutte le previsioni, quelle demografiche sono quelle più probabili in quanto le tendenze demografiche sono lente e necessitano di una generazione per cambiare. Osservando il tasso di crescita di una popolazione, si può predire con (buona) precisione qualcosa del futuro di un paese, certo, vi sono altri fattori che possono cambiare drasticamente in poco tempo la demografia: non tanto le migrazioni, quanto le guerre, le grandi epidemie oppure una riduzione drastica della mortalità con la scoperta di nuovi vaccini. 

Quando la crescita della popolazione si arresta di colpo provoca il non mantenimento del “livello di rimpiazzo” e la popolazione di un paese invecchia. Ma cosa vuol dire “livello di rimpiazzo”? Significa che, se ogni coppia di genitori avesse due figli, i figli rimpiazzerebbero i genitori, di sicuro c’è che le diminuzioni o gli aumenti drastici della popolazione creano squilibri per generazioni, in un senso o nell’altro.

L’invecchiamento della popolazione comporta svantaggi e vantaggi: e qui arriviamo alla interrelazione tra demografia, economia ed anche politica.

La demografia ha una grande influenza sulla crescita economica perché la presenza di un gran numero di adulti di età lavorativa aumenta la forza lavoro, mantiene i salari relativamente bassi, aumenta i risparmi e aumenta la domanda di nuovi beni e servizi. Ovviamente questo dividendo demografico non genera automaticamente la crescita; la questione è se il paese possa mettere una forza lavoro in crescita per un uso produttivo.

Gli svantaggi di una popolazione più anziana sono già sotto i nostri occhi. Il welfare, ossia lo stato sociale, diventa progressivamente insostenibile. Il primo campanello d’allarme è costituito dagli squilibri dei sistemi pensionistici. Se i giovani lavoratori sono pochi e gli anziani pensionati sono tanti, chi paga per il mantenimento (pensione) e le cure mediche (sanità) dei secondi? Una soluzione è che lo Stato s’indebiti come accaduto per decenni, in Italia come peraltro in altri paesi. 

Il grande sbilancio pensionistico vuol dire anche che, come ormai ben sappiamo, per pagare il sistema pensionistico non si pagano servizi alla famiglia. Più concretamente, meno bambini e più anziani vorrà dire, ad esempio, che chi studia medicina avrà più possibilità di specializzarsi in geriatria che in pediatria, che avremo bisogno di più badanti che insegnanti, perché la popolazione scolastica continuerà a diminuire.

Alla fine, in questo dare troppo o dare troppo poco, c’è almeno una generazione che deve pagare il debito contratto da quelle passate. In un contesto di scarsa crescita economica e demografica, come l’attuale, il peso imposto sulle generazioni future diventa difficile, se non impossibile perché le nuove generazioni sono meno numerose e non necessariamente più ricche delle vecchie.

In questo quadro sconfortante è però necessario ricordare che l’invecchiamento della popolazione, in teoria, porta con sé anche qualche vantaggio. Sociologi e antropologi insegnano che una società più anziana presenta dei vantaggi in termine di pace sociale e di minore violenza. Insomma un paese più pacifico, ma anche più statico ma è davvero questo è il paese in cui vogliamo che crescano e cresceranno i nostri figli?.

 

Iniziamo adesso l’analisi demografica del quartiere di Montorio partendo dal primo dato disponibile, l’anno 2004, fino all’ultimo disponibile, ovvero il 2019 anche se per alcuni indici è disponibile il 2020.

Nati con tasso di natalità per mese anno di registrazione dell’evento – Quartiere Montorio (1)
  2019 2018 2017 2016 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 Totale
nati 47 41 40 59 36 53 44 39 50 40 53 54 65 61 58 70 810
tasso nat. 7,22 6,30 6,09 8,97 5,50 8,10 6,70 5,97 7,67 6,09 8,06 8,24 10,02 9,38 8,89 10,86 7,75
                                   
Decessi con tasso di mortalità per anno di registrazione dell’evento – Quartiere Montorio (2)
  2019 2018 2017 2016 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 Totale
F 33 33 29 28 30 25 26 27 23 21 14 19 27 18 22 17 392
età media 80,5 81,4 84,8 86,0 85,6 78,7 78,4 79,4 74,3 80,8 88,5 84,5 83,4 81,2 78,9 76,9 81,46
M 35 30 33 32 36 22 26 26 28 19 33 27 19 34 22 21 443
età media 79,0 77,8 78,5 75,6 77,8 79,1 74,9 73,0 75,0 73,7 72,2 76,0 76,2 74,9 75,6 75,0 75,89
totali 68 63 62 60 66 47 52 53 51 40 47 46 46 52 44 38 835
età media 79,8 79,7 81,4 80,4 81,3 78,9 76,7 76,3 74,6 77,4 77,1 79,5 80,5 77,1 77,3 75,9 78,37
                                   
Saldo (Nati – Decessi) per anno di registrazione dell’evento – Quartiere Montorio (3)
  2019 2018 2017 2016 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 Totale
nati 47 41 40 59 36 53 44 39 50 40 53 54 65 61 58 70 810
decessi 68 63 62 60 66 47 52 53 51 40 47 46 46 52 44 38 835
saldo +/- -21 -22 -22 -1 -30 6 -8 -14 -1 0 6 8 19 9 14 32 -25
L’analisi dei dati in tabella (1) mostra che dal 2004 al 2019 i nati sono costantemente diminuiti, dai 70 sono passati a 47 unità, pari al 32,9% di decremento, e con essi il correlato tasso di natalità. La tabella (3) indica che il saldo tra natalità e mortalità è costantemente in deficit nel decennio 2010-2019 per un totale di decessi osservato nel periodo (2004/2019) di 25 persone. In sintesi Montorio non cresce per natalità, anzi è in calo, mentre l’età media della popolazione per decesso osservata  in tabella (2) passa dai 75,9 anni del 2004 ai 79,8 del 2019, segno di una aumentata longevità.
 
 
Età media popolazione Quartiere Montorio (4)
2020   2004
genere   genere
F   età media 48,07   F   età media 43,36
M   età media 45,72   M   età media 40,53
totali   età media 46,90   totali   età media 41,93
                 
cittadinanza   cittadinanza
italiani   età media 47,36   italiani   età media 42,39
non italiani età media 38,45   non italiani età media 31,56

La tabella (5) evidenzia l’età media della popolazione di Montorio che cresce di 5 anni nel periodo osservato (2004/2020), sintomo di un costante invecchiamento della popolazione residente come confermato dalla tabella (5) e di uno scarso ricambio della stessa come indicato tabella (6).

Indice vecchiaia popolazione Quartiere Montorio (5)
2020   199,5          
2019   195,2          
2004   128,1          

Per quanto in tabella (5) nell’anno 2004 il più valore più basso si riscontra a Mizzole (108,2), segue S.M. in Stelle (113,6) ed infine Quinto (129,3). Il più alto di Verona è invece a Cittadella (221,1), segue Quinzano (215,00) e San Zeno (208,50). Nell’anno 2020 il valore più basso è a S.M. in Stelle (139,40) (cosa è successo?) a seguire Quinto (128,31) infine Mizzole (121,36. Il più alto di Verona è a Quinzano (187,86), Veronetta (182,53), San Zeno (179,29).

Indice ricambio popolazione Quartiere Montorio (6)
2020   135,37          
2019   122,36          
2004   142,00          

come si capisce

Indice popolazione per genere e cittadinanza Quartiere Montorio (7)
2020   2019   2004
cittadinanza genere   cittadinanza genere   cittadinanza genere
% ita. 2,76 F   3.220   % ita. 2,77 F   3.228   % ita. 2,61 F   3.210
% non ita. 0,84 M   3.185   % non ita. 0,81 M   3.208   % non ita. 1,31 M   3.277
tot.ita.   6.079 totale   6.405   tot.ita.   6.127 totale   6.436   tot.ita.   6.210 totale   6.487
tot.non ita.       326       tot.non ita.       309       tot.non ita.       277    
totale   6.405       totale   6.436       totale   6.487    

Analizzando tabella (7) si comprende lo “spopolamento” di Montorio che passa dai 6.210 abitanti (italiani) del 2004 ai 6.079 del 2020, un decremento di 131 persone. Il saldo negativo demografico viene attenuato in considerazione della componente non italiana dei residenti la quale passa dalle 277 persone del 2004 alle 326 del 2020 con un incremento di 49 persone che permette di mediare il saldo 

Distribuzione % minori ed anziani Quartiere Montorio (8)
  2020 2019 2004
% sul Totale 2,48 2,48 2,5
popolazione Totale         6.405         6.436         6.487
       
% popolazione > 65 2,41 2,4 2,13
65+         1.584         1.583         1.217
       
% popolazione minori 2,65 2,63 2,86
minori         1.010         1.018         1.177

 

La demografia aiuta, volendolo, a capire se le trasformazioni del territorio per nuove urbanizzazioni sono necessarie oppure no. Quartieri troppo popolosi pottrebbero essere calibratamente “svuotati” a vantaggio di altri con segno contrario o con polazione ad alto tasso di vecchiaia per garantire un ricambio. Ovviamente tale operazione non potrà esaurirsi con il mero aspetto di costruzioni residenziali in quanto andranno attentamente valutati i servizi collegati, ad esempio scuole, servizi trasporto pubblico, farmacie, viabilità stradale, etc..

Alberto Speciale

(aggiornamento del 01/12/2021)


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Un commento su ““Come cambia Montorio”. Analisi demografica del Quartiere partendo dal 2004

  • franco Bressan

    Buon lavoro.
    Fa piacere che ci sia a Verona ancora qualcuno che si interessa di Demografia.
    Purtroppo in molti casi abbiamo assistito ad un rifiuto dei dati e a una indicazione perentoria: “non serve… sappiamo già tutto”
    Non proseguo ulteriormente.
    Come abbiamo già fatto in precedenza potremo dialogare assieme per valutare prospettive future di questo studio.

    Cordialità
    Franco Bressan