Incendio colorificio Casati in Valpantena. I primi risultati delle analisi
Ieri a seguito dell’incendio nel colorificio Casati di Poiano e lo sviluppo di una nube nera sulla bassa Valpantena, il Servizio Infomobilità a cura della Centrale della Mobilità del Comune di Verona ha emanato un messaggio invitando a “Mantenere finestre chiuse nella zona tra Poiano, Quinto, Nesente, causa incendio in fabbrica”.
Successivamente l’allerta è stata ampliata anche ai territori di Borgo Venezia e Montorio.
Ecco di seguito i primi risultati dei monitoraggi ARPAV:
(AAV) 2 marzo – Nel pomeriggio di lunedi 1 marzo presso il colorificio Casati di Quinto di Valpantena (Verona) è scoppiato un grave incendio. ARPAV è accorsa sul posto per valutare la qualità dell’aria: sono stati fatti campionamenti istantanei con canisters presso il luogo dell’incendio e nei pressi del vivaio Verde Valle, posto a poca distanza dal colorificio. I primi risultati hanno rilevato concentrazioni elevate di benzene, toluene e altri composti organici volatili , caratteristici dell’evento in atto, presso l’incendio . I campionamenti istantanei effettuati a circa 200 metri, hanno rilevato concentrazioni molto basse e prossime al limite di rilevabilità. I risultati di questi primi accertamenti sono già stati comunicati a Prefettura e Comune. Ulteriori campionamenti di aria su filtro per la determinazione di diossine e altri microinquinanti, sono stati eseguiti presso il vivaio, in località Morando e nei pressi dell’abitato di Borgo Venezia. I risultati di questi ulteriori accertamenti saranno disponibili nei prossimi giorni. Nel corso della notte è stato effettuato un ulteriore campionamento con canisters i cui risultati saranno disponibili nelle prossime ore.
Di seguito l’ordinanza emessa dal Sindaco Sboarina che obbliga, entro il raggio di 1 Km dall’incendio:
a. di mantenere chiuse le finestre delle abitazioni e dei luoghi di lavoro;
b. di evitare lo stazionamento in prossimità delle aree interessate dall’incendio;
c. di non raccogliere e consumare prodotti alimentari coltivati;
d. di non raccogliere e consumare funghi epigei spontanei;
e. di non consentire pascolo e razzolamento degli animali da cortile;
f. di non utilizzare foraggi e cereali destinati agli animali
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