Il cippo di Montorio arriverà il 5 marzo in Piazza Penne Nere
Tutto è pronto nel giardino di lettura antistante la biblioteca di Montorio per accogliere il cippo romano assente dal paese da ben 18 anni!
Il progetto per riportare il cippo, caro ai montoriesi, è stato promosso dal Comitato Fossi Montorio, dall’associazione montorioveronese.it assieme al Comune di Verona e alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo, Vicenza si è concretizzato un anno fa.
Iniziato con il restauro del manufatto da parte della Soprintendenza, l’iter progettuale è proseguito grazie all’impegno e al finanziamento del Comitato Fossi Montorio. Con i propri volontari ha predisposto e sistemato la parte di giardino scelta dalla Soprintendenza per la collocazione del cippo. Tale scelta è stata fatta per ragioni di sicurezza e di estetica grazie al lavoro svolto dai volontari del “gruppo giardino di
lettura” che avevano sistemato l’area alcuni anni fa e la mantengono curata costantemente.
Acquisiti gli innumerevoli permessi con la collaborazione dell’ufficio tecnico della Circoscrizione VIII, tutto è pronto per il “viaggio di ritorno” che sarà sabato 5 marzo e si concluderà in piazza Penne Nere alle ore 10 circa.
Tale viaggio vedrà l’intervento di un mezzo dotato di gru della ditta Comparotto Davide che preleverà il cippo dal deposito della Soprintendenza e lo trasporterà in piazza.
Qui l’imponente gru della ditta Marco Lobina solleverà il blocco marmoreo e lo collocherà nello spazio previsto.
Nei giorni successivi è prevista l’installazione di una pensilina protettiva e un pannello illustrativo curato dall’associazione Archeonaute.
E’ passato molto tempo per il suo arrivo a Montorio ma ce l’ha fatta, ora i cittadini potranno rivederlo magari prima o dopo la lettura di un buon libro.
I nostri sentiti ringraziamenti a tutti coloro che hanno collaborato e, a vario titolo, hanno reso possibile la realizzazione del progetto.
Claudio Ferrari
Foto: il cippo romano in via delle Logge
Qui sotto l’articolo di 18 anni fa…
L’Arena giovedì 15 luglio 2004 CRONACA, pagina 15
Il cippo romano che stava all’ingresso dell’antica Loza conosciuta oggi come Corte Maggia in via Delle Logge Montorio non c’è più; al suo posto, con tanto di transenne che indicano pericolo, c’è un buco di un metro per un metro. A denunciarlo sono gli stessi cittadini montoriesi che ancora increduli passano davanti alla piccola voragine chiedendosi come mai il cippo romano sia stato sradicato.
A domandarselo sono anche i componenti del Comitato Fossi di Montorio che da anni vigilano sulle bellezze storiche e paesaggistiche dell’intera frazione cercando al meglio di tutelarla e valorizzarla. «Ero a casa quando sono stato avvisato che due operai della sovrintendenza ai beni culturali stavano asportandolo», racconta ancora incredulo Luigi Alloro, storico del paese. «Non ho fatto neppure in tempo ad arrivare sul luogo che il cippo non c’era già più». È stato Valentino Magagnin membro del direttivo del comitato fossi a lanciare l’allarme di quanto stava avvenendo anche perché fino ad oggi nessuno
sapeva che questo reperto archeologico abbisognasse di particolari cure. «L’unica cosa che siamo riusciti a sapere», spiega Lucia Fiorini presidente del comitato, «è che la Soprintendenza ha comunicato lo stesso giorno all’ottava circoscrizione l’intervento che si prestava a fare. Siamo sinceramente preoccupati. Il nostro comitato è da sempre attento a quanto avviene sul territorio tanto più che proprio in questi giorni ci prestavamo a mettere mano ad una proposta di progetto di recupero proprio per questo reperto. Infatti la strada su cui si appoggia è stata più volte asfaltata e mai nessuno ha pensato di isolarlo di modo che le iscrizioni alla base rimanessero intatte. I nostri dubbi sono riferiti al fatto che se effettivamente c’era bisogno di ripulirlo non occorreva a parere nostro spostarlo».
Il masso di pietra è a forma di parallelepipedo, in pietra della Lessinia. Lo caratterizza un’iscrizione latina ascrivibile all’epoca tardo imperiale, vale a dire tra il III ed il IV secolo Dopo Cristo, e da sempre era posto davanti alla cosiddetta corte della decima o Maggia. «È un’ara votiva», specifica Alloro, «che un tale Manio Cincio aveva per testamento ordinato di far erigere a ricordo di se, del padre Publio Cincio e della madre Calidia Seconda. Di questo cippo ne parlano storici antichi come Onofrio Panvinio nella metà del cinquecento nella sua opera Antiquitatum veronensium. E poi ancora Gian Girolamo Orti nella Memoria storica sul Castello di Montorio». Il cippo è caro agli amanti della storia di Montorio tanto più che venne alla luce nel luglio del 1908 quando l’allora sovrintende Alessandro Da Lisca diresse i lavori di recupero di moltissimi mosaici rinvenuti nelle ville romane che caratterizzavano la zona. C’è chi afferma tra i presenti che di questi mosaici i montoriesi non ne abbiano saputo più nulla.
«In effetti», precisa Fiorini, «questa è una vasta area archeologica che comprende l’intera via Delle Logge e via Casaletto dove vi era un complesso edilizio romano protetto da un grosso muro a sacco e difeso da torri lungo oltre duecento metri». E Magagnin aggiunge: «Temiamo che come altre nostre testimonianze storiche anche il cippo scompaia e vorremmo delle garanzie». Al suo appello fa eco anche quello di Alloro che conclude dicendo: «Delle numerose iscrizioni che hanno da sempre caratterizzato il nostro territorio questa era l’ultima rimasta. Ora ci è stata portata via dopo che era rimasta nello stesso luogo per ben 16 secoli».
Anna Zegarelli
Foto: le transenne dopo l’asportazione del cippo
Mi chiamo Ganacarlo Bissoli e chi mi conosce sa cosa ho fatto per il mio paese. Sono socio del Comitato Fossi. Tempo fa su inito del presidente Claudio Ferrari ho contribuito alla sistemazione del cancello e della cancellata che delimita il Giardino di Lettura. Per ben due giorni interi da solo con spazzole d’acciaio e con il flessibile ho levato la ruggine e reso possibile dare il colore, sono contento di averlo fatto e fino a quando potrò farò il possibile per migliorare il mio paese.
Il giardino non è stato sistemato dal comitato fossi 4ma da un gruppo di volontari, di cui faccio parte, che tramite un patto di sussidiarietà ha avuto dal Comune la possibilità di rimettere a nuovo a proprie spese l’area un tempo incolta e che continua curare quello che è diventato un Giardino Di Lettura proponendo anche eventi a tema
Vi prego di correggere
Ad integrazione del mio primo commento : il comitato fossi ha solo ridipinto il muro che farà farà da sfondo al cippo
Il giardino non è stato sistemato dal comitato fossi, che non si è mai occupato di questo, ma da un gruppo di volontari, di cui faccio parte, che tramite un patto di sussidiarietà ha avuto dal Comune la possibilità di rimettere a nuovo a proprie spese l’area un tempo incolta e che continua curare quello che è diventato un Giardino Di Lettura proponendo anche eventi a tema
Vi prego di correggere