Nuovo piano rischio idraulico e nuove norme. Cosa è stato fatto e cosa resta da fare


Montorio e Borgo Venezia i quartieri più “compromessi”. L’Ordine degli Ingegneri e Michele Bertucco a confronto

Le attuali discussioni sull’argomento “rischio idraulico” a Verona sono lo stimolo per fare una analisi della situazione a Montorio.

Riportiamo di seguito:

1) il punto sulla questione dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Verona,

2) il comunicato stampa di Michele Bertucco;

Di seguito cerchiamo di capire da cosa è determinato il rischio idraulico per il territorio di Montorio e che interventi sono necessari per attenuare il rischio.

Rischio idraulico, il nuovo Piano induce alla paralisi

Borgo Venezia e Montorio i quartieri più “compromessi” della città

Una porzione del territorio messa sotto scacco dalle nuove norme sul rischio idraulico, e procedimenti burocratici complessi e interminabili, che mettono a dura prova i tecnici.

Il nuovo Piano di gestione del rischio alluvioni, presentato di recente in Gran Guardia dall’Autorità di Bacino e dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani, non convince l’Ordine degli Ingegneri di Verona, che già lo scorso dicembre aveva sollevato obiezioni circa un eccesso di ingiustificate restrizioni.

Il timore è che nelle aree interessante, in particolare Borgo Venezia e Montorio, oltre a una miriade di Comuni della Pedemontana, diventi del tutto impossibile progettare proprio quegli interventi di rigenerazione urbana o completamento urbano previsti sia dalla Variante 23 che dalla nuova Variante 29 per riqualificare l’esistente evitando ulteriore consumo di suolo agricolo.

“Il Piano sottopone a nuovo vincolo brani importanti del territorio urbanizzato, che non sono mai stati oggetto di esondazioni e che nel futuro vedranno congelata se non annullata qualsiasi attività edilizia e urbanistica”, commenta l’ingegnere Marco Giaracuni, coordinatore della Commissione Urbanistica dell’Ordine. “Restano molti dubbi e incertezze sull’iter per poter interagire con gli uffici, che risulta lungo e farraginoso. Non è chiaro come dovranno essere affrontati i nuovi vincoli, che rischiano di portare a una paralisi delle porzioni di territorio interessato. Oltretutto anche la modalità di individuazione delle aree lascia discutere. Il Piano si basa su cartografie datate, non più attuali. Alcune aree individuate come zone a rischio risultano altimetricamente più alte di altre zone confinanti assoggettate allo stesso rischio, mentre altre zone, come piazza del Porto a Parona o il Vaio di Novare e quello del Ghetto-Arbizzano-Parona, pur essendo state recentemente oggetto di fenomeni di esondazione, sono assenti. Urge quindi capire quali siano i criteri utilizzati dall’Autorità di Bacino delle Alpi orientali e come perfezionarli a beneficio dell’intero territorio della provincia”.
Da Marzana in giù, fino a Quinto, Poiano, Santa Croce, e Borgo Venezia le nuove limitazioni si faranno sentire in maniera importante, coinvolgendo almeno una decina di comuni pedemontani dell’est veronese, oltre a una vasta area del comune di Verona.

L’allarme lanciato dall’Ordine riguarda l’impossibilità di riqualificare l’esistente, non certo di progettare nuovo consumo di suolo.

Evidenzia il presidente dell’Ordine, Andrea Falsirollo: “Le nostre critiche non vanno ovviamente in contrasto con la sicurezza del territorio ma, nel suo rispetto, mirano a preservarne l’economia cercando di restringere e individuare le zone interessate nel modo più corretto possibile, tenendo conto degli avvenimenti e degli studi pregressi. Il rischio è di vedere svanire tutta la progettazione in itinere, che per la complessità delle procedure burocratiche non è ancora stata autorizzata, e il cui annullamento senza prospettive di soluzione potrebbe avere effetti nefasti sull’intera economia della città e sulla filiera delle costruzioni”.

Fonte informazioni: www.foiv.it


RISCHIO IDROGEOLOGICO, GLI INGEGNERI SPIEGHINO: E’ SBAGLIATO IL PIANO O SONO SBAGLIATE LE VARIANTI AL PI?

L’ordine degli ingegneri di Verona, trainato dal leghista Giaracuni, ha paventato conseguenze economiche disastrose nell’attuazione del piano di tutela del territorio predisposto dall’Autorità di bacino distrettuale Alpi Orientali il quale andrebbe ad interferire con alcune progettualità previste dalla Variante 23 e 29 approvate dalle ultime due amministrazioni comunali, Tosi 2 e Sboarina 1.

Al di là legittime preoccupazioni per le conseguenze economiche ai progetti che potrebbero essere interrotti, da dei tecnici ci aspetteremo una valutazione meno venale del piano.

Delle due l’una: o è sbagliato il piano di tutela oppure bisogna ammettere che qualche eccesso di edificazione le ultime due amministrazioni lo hanno commesso, il che traspare anche dagli indici di consumo del suolo a livello regionale e provinciale, in testa a tutte le classifiche nazionali.

Da anni si parla dell’esigenza di tenere conto dei cambiamenti climatici in corso e di preservare meglio la sicurezza idraulica del territorio: quando dovremmo cominciare a farlo, secondo Giaracuni e Falsirolo? Dopo l’ennesima variante urbanistiche che non si preoccupa minimamente di questi aspetti al di là di rispetto la lettera della brutta legge regionale sul consumo di suolo? Delle leggi e dei provvedimenti fatti male dovrebbero essere chiamati a rispondere gli amministratori regionali e cittadini che hanno programmato interventi insostenibili per il territorio.

Comunicato Stampa: Michele Bertucco, In Comune per Verona – Sinistra civica ecologista

Rischio idraulico per il territorio di Montorio e interventi necessari

Esso è principalmente connesso con le ondate di piena del torrente Squaranto.

Per quanto riguarda Montorio ricordiamo che l’ultima pericolosa esondazione del progno Squaranto risale al 16 maggio 2013. Ma non è stata l’unica: dai dati raccolti, infatti, si evince che le esondazioni del progno nel passato sono state molte e hanno contribuito a cambiare la morfologia del paesaggio. Per maggiori informazioni sulla storia delle esondazioni a Montorio rimandiamo alla seguente pagina: Il Progno Squaranto.

Ricordiamo, sempre in relazione a questo argomento le preoccupazioni espresse dall’Assessore del Comune di Verona all’Urbanistica e all’Ambiente Ilaria Segala relativamente al PUA Santa Eurosia previsto a Mizzole. Il PUA si colloca proprio in un’area, in destra argine dello Squaranto, in prossimità di un’apertura, negli argini del progno, progettata per ridurre le ondate di piena in caso di pericolo.

Filmato: l’esondazione del torrente Squaranto nel 2013

In seguito alla esondazione del 2013 tra gli enti competenti e le associazioni del territorio sono stati realizzati molti incontri e messe in evidenza le criticità sulle quali intervenire per mitigare il rischio. Alcuni importanti interventi sono stati realizzati ma rimane ancora molto da fare. 

Ecco un breve riepilogo delle criticità individuate e degli interventi fatti e ancora da realizzare.

Fatto:

1 – sistemazione di alcuni tratti di sponda e pulizia di alcuni ratti di alveo

E’ necessario programmare una manutenzione periodica. Attenzione agli interventi di rifacimento spondale: si tende ad alzare le sponde e ciò aumenta la pericolosità dell’onda di piena soprattutto in prossimità dei ponti e dei restringimenti.

2021 – il nuovo argine a Mizzole

2 – briglia a pettine in Loc. Rocchetta Bassa. La briglia è importante perchè blocca il trasporto solido (massi, tronchi e ramaglie) ed evita che tale materiale riduca la portata del torrente, soprattutto nei punti più critici. Ecco la briglia in funzione.

p.s.: la briglia non riduce l’onda di piena, blocca solo la parte solida che scende da monte.

3 installazione di una telecamera di osservazione piene e di un idrometro. Link immagini telecamera: http://213.171.96.200/squaranto/

Serve per dare l’allarme la telecamera? Chi emana l’eventuale allarme in caso di avvistamento di una ondata di piena?

4 – Costruito cancello tra scuola materna e media per la messa in sicurezza dei bambini. Dovrebbe servire in caso di necessità per mettere in sicurezza i bambini nelle aule site al piano primo della scuola secondaria di primo grado “Simeoni”. Purchè sia attivo un sistema di allertamento.

13/02/2014 Nota circoscrizione VIII. n. 43691 del 13/02/2014​ Richiesta realizzazione cancello collegamento scuole Monte D’Oro e Simeoni

6 dicembre 2013 – Protezione Civile Comune di Verona – Pierluigi Saletti – Davide Perazzoli: Secondo i tecnici della protezione del Comune di Verona sono 5 le scuole attualmente presenti in zone a rischio esondazione. E’ fondamentale che queste scuole siamo dotate di piani di evacuazione che prevedano anche lo scenario “rischio esondazione”. E’ il dirigente scolastico che è tenuto a illustrare il piano al personale che deve sapere come comportarsi in caso di emergenza e come arrivare al punto di raccolta definito. Il filmato con l’intervento dei tecnici della Protezione Civile del Comune di Verona del 6 dicembre 2013

– Dati idrometro disponibili on-line. Da dicembre 2016 i dati dell’idrometro, che monitorizza i livelli d’acqua presenti nel torrente Squaranto, posizionato in Località Due Mori dalla Regione Veneto (Ufficio difesa idrogeologica del Settore forestale regionale di Verona) sono disponibili on-line.

Link: Idrometro Squaranto a Pigozzo

Da Fare:

1sistematica manutenzione e pulizia dell’alveo. Ricordiamo che dopo l’ultimo evento del 29/02/2016 nell’alveo in alcune aree, soprattutto nel tratto terminale del torrente, si sono depositati detriti, fango e ghiaia (29/02/2016 – SCORRE IL PROGNO – Torrente Squaranto osservato speciale – Telegiornale TG3 Veneto del 29/02/2016);

2Verifica struttura degli argini. Le esondazioni del passato, in particolare del secolo scorso nel 1911, 1934 e 1986 hanno prodotto rotture negli argini. Il torrente per buoni tratti all’interno dei paesi è con alveo pensile. Chi è tenuto a verificare la staticità degli argini e il pericolo di rottura in caso di piena del progno?

3Progettazione e finanziamento di un sistema di aree di laminazione diffusa.

Studi scientifici convergono sulla incapacità dell’alveo del torrente Squanto a valle di Pigozzo di far transitare le piene senza esondazioni ( Torrente a forte pensilità dell’alveo rispetto alla campagna circostante, che rende il torrente particolarmente pericoloso in caso di rotta arginale). L’autorità di Bacino (Relazione tecnica – Adozione piano rischio idrogeologico per il torrente Squaranto – Gazzetta Ufficiale n. 1 del 2/01/2013 comunicato dell’Autorità di Bacino Nazionale del Fiume Adige, che comporta la “Adozione del progetto di 2^ variante al piano stralcio per la tutela del rischio idrogeologico del fiume Adige approvato con DPCM 27 aprile 2006. Misure di salvaguardia e prescrizioni a regime”.) propone la realizzazione di un bacino di laminazione e di briglie di contenimento del materiale solido, ipotizzando una spesa complessiva di circa 2,5 milioni di euro.

Un bacino di laminazione di tipo tradizionale, più volte indicato come la soluzione dei problemi è troppo costoso, non sono state individuate aree adatte a nord di Pigozzo e potrebbe essere molto invasivo.

E’ possibile invece progettare un sistema di laminazione diffusa recuperando gli antichi sfioratori.

– Esondazione – Ritorno al passato: la laminazione diffusa – 08 febbraio 2014 Gli fioratori. Il recupero della capacità di invaso di fossi e scoline private nelle campagne con la creazione di micro invasiGli sfioratori dello Squaranto Le foto degli sfioratori – Link

– Nota di Protocollo n. 2014/37511 del 07/02/2014 del Comune di Verona.
Il Comune ribadisce la necessità di realizzazione del bacino di laminazione per la messa in sicurezza del territorio.

– Regione Veneto nota del 05/02/2014
Il Dipartimento Difesa del Suolo e Foreste comunica che è a conoscenza delle problematiche idrogeologiche provocate dalla incapacità del sistema Fibbio – Squaranto di trasportare le piene in sicurezza.
La Regione è a conoscenza dell’idea progettuale per la realizzazione di un invaso di laminazione. E’ necessario completare il quadro conoscitivo per realizzare l’opera, che deve trovare condivisione con le autorità locali e i soggetti interessati al bacino, nell’ambito di un processo partecipativo.
Viene confermata la disponibilità di collaborazione con il Consorzio Alta Pianura Veneta nel caso in cui intenda assumere l’iniziativa di predisporre il progetto.

– L’Arena – 31/01/14 : Anti: grave la criticità per lo Squaranto Squaranto, non ci sono soldi per il bacino di laminazione

– Consiglio Regionale del Veneto – Comunicato Stampa 03/12/2013 Bonfante (PD), inserire bacino laminazione torrente Squaranto piano lavori pubblici

– L’Arena 20/10/2013: Serve un bacino di laminazione per lo Squaranto Sindaco di San Martino B.A.: «Servono in Val Squaranto un bacino e a Ferrazze degli idrometri»

– L’Arena 22/05/2013 – Avanti con i bacini di laminazione Alluvione, il prefetto: «Affrontare le criticità soprattutto a monte, sui piccoli progni e sulle tante risorgive presenti sul territorio»

4 – la revisione del piano di emergenza della protezione civile per Montorio con inserimento di scenario “esondazione”

Il piano comunale di Emergenza realizzato dalla Protezione Civile del Comune di Verona (Approvato dal comitato provinciale di protezione civile in data 9 luglio 2009 – Approvato con Delibera del Consiglio Comunale di Verona n. 09/2010 in data 18/02/2010 e reso pubblico nel portale internet del Comune di Verona a Settembre 2013) attualmente non prevede nessun rischio di esondazione per il torrente Squaranto.(Delibera del Consiglio comunale di Verona n. 09/2010 del 18/02/2010 – Piano di Emergenza Comune di Verona)

– Pericolo Squaranto – Scuole e abitazioni in zona di esondazione – 05 Febbraio 2014 Le scuole e le abitazioni di Montorio in zona esondazione. Domani la relazione della protezione civile al Consiglio di Circoscrizione

6 dicembre 2013 – Protezione Civile Comune di Verona – Pierluigi Saletti – Davide Perazzoli: la protezione Civile del Comune di Verona sta lavorando su un nuovo allegato al piano comunale di Emergenza che riguarda Montorio e il torrente Squaranto. In questo documento saranno definite le aree di raccolta per la popolazione sicure in caso di esondazione. Sono in fase di verifica e valutazione sistemi di allertamento diversi dagli attuali previsti dal piano di emergenza che attualmente prevede la chiamata alla centrale operative dei vigili del fuoco o dei vigili urbani. Il filmato con l’intervento dei tecnici della Protezione Civile del Comune di Verona del 6 dicembre 2013

5 – progettazione e realizzazione di un sistema di previsione basato su modello idrologico di Run off (si veda il modello progettato nella valle del Mezzane) da affiancare e utilizzare con i dati di portata registrati dagli idrometri installati.

– 02/05/2015 Sul Mezzane attivo in sistema di pre-allerta di 6-12 ore. Confronto tra comitati per replicare il sistema sullo Squaranto

– L’Arena – 16/04/14 : Esondazione. Sistema allerta Mezzane Pronto il sistema di previsione delle piene del torrente Mezzane. E’ il comune che allerta con anticipo i cittadini

6definizione di procedure di allertamento ed evacuazione, con piano di formazione soprattutto per il personale dei siti sensibili (le scuole in prossimità del torrente) e della popolazione con individuazione dell’autorità che deve monitorare i livelli del torrente Squaranto e del fiume Fibbio e individuazione dei livelli di portata che fanno scattare gli allertamenti e l’evacuazione.

– Comune di San Martino B.A. di protocollo n. 2667 del 04/02/2014
Richiesta a Regione, Provincia di Verona, Consorzio Alta Pianura Veneta e Servizi Forestali di predisposizione di un sistema di monitoraggio e allertamento della popolazione, secondo una ipotesi di installazione di un sistema automatizzato di segnalazione di presenza di onde di piena in loc. Confin (via Quercia n. 8), nel comune di Verona e realizzazione di un protocollo operativo di allertamento della popolazione mediante sirene, simile a quanto realizzato a Vicenza per il fiume Bacchiglione (www.bacchiglione.it).

– 30/07/2015 Telecamera montata e presto in funzione. Briglia in costruzione. Ora avanti con le procedure di allertamento e la pulizia degli alvei

– 15 Gennaio 2015. Riunione comitato tecnico esondazione. Ecco il “Sistema Allertamento rischio Meteo – Idrogeologico Squaranto”, presentato dal Comune di Verona, ma al momento non ancora operativo.

7 – la risoluzione dei problemi collegati ad alcuni ponti esistenti e presenza di tubature trasversali che riducono la portata. Chi verifica se queste tubature sono fonte di pericolo e chi eventualmente è tenuto a modificarle?


 

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