Dichiarato lo stato di crisi idrica in Veneto: risorsa idrica trattenuta anche nello Squarà e nel Fontanon?


Con l’ordinanza n. 37/2022 a firma del Presidente della Regione Veneto è stato dichiarato lo stato di crisi idrica nel territorio regionale. 

L’ordinanza, valida dal 3 maggio 2022 e con riserva di modifica dei contenuti in relazione all’andamento meteorologico, individua le misure necessarie a fronteggiare la situazione di deficit idrico.

Nello specifico: 

si dispone che tutti gli utilizzatori di acqua, ed in particolare gli operatori del settore agricoltura, tutti i soggetti che irrigano giardini e parchi e i titolari di concessioni a derivare, si prodighino in ogni iniziativa necessaria per un uso parsimonioso e sostenibile della risorsa idrica

è stabilito che i Consorzi di bonifica diano priorità al servizio nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza irrigua, tenendo conto anche delle colture e della loro fase fenologica; dove possibile deve essere incentivato l’utilizzo di strumenti di consiglio irriguo e avviate attività di sensibilizzazione nei confronti dei consorziati per un uso accorto della risorsa idrica al fine di soddisfare i bisogni reali delle colture;

ai gestori di manufatti, con capacità di regolazione e invaso, viene richiesto di trattenere la risorsa idrica allo scopo di renderla fruibile nel periodo estivo;

ai gestori delle strutture acquedottistiche viene chiesta una razionale gestione, rinviando le operazioni di manutenzione delle reti e degli impianti che comportano consumi aggiuntivi di acqua.

Fonte informazioni: Comune di Verona

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