Pulizia Progno Squaranto: La Regione Veneto risponde al Comitato Fossi Montorio. Spetta al Consorzio Alta Pianura Veneta


Esondazione Squaranto - 9° Anniversario - Fatto e da fare -  www.montorioveronese.it     La Regione Veneto ha così risposto alla richiesta inviata da parte del Comitato Fossi Montorio, il 26 settembre 2022, in merito alla pulizia del Progno Squaranto: “(…) si comunica che il torrente, il quale attraversa i comuni di Montorio, Pigozzo e Mizzole è di competenza del Consorzio Alta Pianura Veneta (in attuazione di un protocollo di intesa sottoscritto in data 19/04/2007 con il Consorzio di Bonifica Zerpano Adige Guà, con­ fluito successivamente nel Consorzio Alta Pianura Veneta) nel tratto dalla confluenza nel fiume Fibbio a valle fino alla località Fasola-Pigozzo, in prossimità della chiesa di Pigozzo, mentre nel tratto di monte dal punto indicato resta di competenza dei Servizi Forestali di Verona. Nel  trasmettere copia della vostra segnalazione al  Consorzio Alta Pianura Veneta e alla  U.O. Servizi Forestali Verona per gli adempimenti di competenza si porgono distinti saluti”.

Scorre il progno Squaranto: telecamera ko - briglia perfetta - 8 giugno  2016 - www.montorioveronese.it Nella lettera – inviata peraltro anche al Prefetto di Verona, ai Sindaci di Verona  e di Roverè Veronese, all’autorità  di Bacino dell’Adige, ai Carabinieri Forestali, alla Polizia locale di Verona, al Servizio forestale, alla Protezione Civile del Comune di Verona, alla Circoscrizione VIII, al Consorzio Alta Pianura Veneta, all’Assessora alla protezione civile e all’ Assessore all’Ambiente del Comune di Verona – il Comitato Fossi Montorio chiede di intervenire tempestivamente per pulire il greto del torrente da alberi e arbusti che ne ingombrano l’intero percorso visto e considerato che il progno Squaranto è considerato ad alto rischio idraulico e nel corso degli anni si sono verificate disastrose esondazioni, la più recente risale al 2013, inoltre, i fenomeni di piovosità intensa non sono più da considerarsi straordinari ma, per effetto dei cambiamenti climatici, la norma.

In particolare, la zona a monte del ponte che congiunge la strada della Pissarotta con la SP15 (Comune di Roverè  Veronese) e a valle della diga a pettine in località Rocchetta bassa (Comune di Verona), ove sono presenti numerosi alberi tagliati e sradicati che rappresentano un grave  pericolo  all’indomani  di  piogge  persistenti  e violente.

Il Comitato precisa che a seguito dell’esondazione del 2013 alcuni interventi sono stati fatti ma altri devono ancora essere attuati, in dettaglio sintetico: (per una più ampia descrizione si può consultare la seguente        pagina         web,        https://www.montorioveronese.it/2022/0S/1 6/esondazione­ sg uara nto-9-a nniversa rio-fatto-e-da-fa re/):

Sono nove i punti in cui il Comitato Fossi mette nero su bianco il vademecum con gli “alert” a cui gli enti preposti devono prestare la massima attenzione: 

  1. Porre la massima attenzione nel caso di manutenzione o rifacimento argini. In molte zone sono presenti sfioratori o aperture negli argini realizzate per permettere la riduzione delle ondate di piena. Attenzione all’altezza dei nuovi argini;
  2. Sistematica manutenzione e pulizia dell’alveo; 
  3. Sistematica verifica struttura degli argini;
  4. Progettazione e finanziamento di un sistema di aree di laminazione diffusa;
  5. Revisione del piano di emergenza della protezione civile per Montorio con inserimento di scenario  “esondazione”;
  6. Progettazione e realizzazione di un sistema di previsione basato su modello idrologico di Run off ( si veda il modello progettato nella valle del Mezzane) da affiancare e utilizzare con i dati di portata registrati dagli idrometri installati;
  7. Definizione di procedure di allertamento ed evacuazione, con piano di formazione soprattutto per il personale dei siti sensibili, le scuole in prossimità del torrente e la popolazione con l’individuazione dell’autorità che deve monitorare il torrente Squaranto e il fiume Fibbia rilevandone i livelli di portata che fanno scattare gli allertamenti e l’evacuazione;
  8. Risoluzione dei problemi relativi ai ponti esistenti e alla presenza di tubature trasversali che rappresentano ostacoli per il deflusso regolare delle acque;
  9. Asportazione fanghi dai “fossi” di Montorio in particolare dal Fibbia dall’area di confluenza del torrente.

Adesso non resta che attendere la risposta concreta del Consorzio Alta Pianura Veneta e della U.O. Servizi Forestali Verona per gli adempimenti di competenza. Perchè la competenza è stata definita come anche i problemi. Ora serve agire.

Alberto Speciale

(Foto di copertina: immagine di repertorio esondazione Squaranto 2013)

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