Carrello della spesa. Il comune di Verona lancia l’iniziativa “occhio al prezzo”
L’obiettivo è mantenere informata la cittadinanza ed evitare speculazioni ingiustificate.
Le informazioni verranno pubblicate, con cadenza mensile sui tabelloni dei varchi presenti agli ingressi cittadini e sul sito del Comune. Si parte da questo mese, attraverso la diffusione capillare delle notizie raccolta dalla Commissione comunale Controllo Prezzi Istat, con una specifica sulla crescita e sulla diminuzione dei costi dei prodotti alimentari più utilizzati.
La rilevazione si svolge dall’1 al 21 del mese di riferimento su oltre 600 punti vendita (anche fuori dal territorio comunale) appartenenti sia alla grande distribuzione sia alla distribuzione tradizionale e a liberi professionisti, per più di 60.100 quotazioni annue degli oltre 670 prodotti compresi nel paniere. Il piano di campionamento dei punti vendita è realizzato in maniera tale da rappresentare tutta la gamma degli esercizi commerciali esistenti localmente.
A metà di ogni mese, secondo il calendario ufficiale ISTAT, vengono pubblicati sul sito https://statistica.comune.verona.it i risultati del calcolo dell’inflazione a Verona.
LA TOP TEN DEI RIBASSI E RINCARI PER LE FAMIGLIE NEL MESE DI SETTEMBRE. Carrello della spesa.
Cosa sale.
Considerando la spesa di una famiglia tipo, la classifica vede al 1° posto della top ten i Vegetali freschi o refrigerati che registrano una variazione mensile di +13%. Al 2° posto lo zucchero con +8,7%. Seguono, uova +3,8%, latte conservato +3,5%, alimenti per bambini +3,1%, pesce +3,1%, gelati +2,9%, latte scremato +2,6%, riso +2,5%, burro +2,4%.
Cosa scende.
Al 1° posto nei prezzi in discesa, le patate con -5%. Al 2° posto la frutta fresca e refrigerata con -4,3%. Seguono pesce surgelato fra il -1,5% e il -1,2%, frutti di mare freschi o refrigerati -0,7%, cereali per colazione -0,6%, pesce affumicato, secco e salato -0,5%, carne bovina -0,2%.
ANDAMENTO PREZZI AL CONSUMO. La crescita a settembre 2021 sullo stesso mese dell’anno precedente era del 2,7%. Ora siamo al +9,9%, con una differenza percentuale di un punto sul dato nazionale. La forbice tra locale e nazionale si è leggermente ridotta rispetto i mesi precedenti ma rimane sempre significativa e posiziona Verona tra le città più care d’Italia.
Da febbraio 2022 il capoluogo scaligero è sempre tra le prime dieci città con le percentuali più alte di rincari. Andamento confermato anche nel mese di settembre, dove Verona si è posizionata al sesto posto nella top nazionale, dietro a Catania, Bolzano-Palermo a pari merito, Ravenna-Trento sempre a pari merito, Messina e Bologna.
In tutta Italia l’aumento dei prezzi è dovuto soprattutto alle variazioni di spesa per la casa, elettricità e combustibili con una differenza tra settembre 2022 e 2021 del +32,1%, per alimentari e bevande analcoliche, del +11,7%. Per Verona, i capitoli che trainano i prezzi sono gli stessi, ma con percentuali più alte, pari al 35% per la prima voce (una differenza del 2,9% con il dato nazionale) e del 13,4 per cento per la seconda.
Scarica il file: I prezzi di settembre 2022: chi sale e chi scende
Scarica il file: INDICE PREZZI AL CONSUMO PER L’INTERA COLLETTIVITA’ NAZIONALE (N.I.C.)
Fonte informazioni: Comune di Verona