Il libro sulla Pieve presentato in Biblioteca Civica a Verona


Ieri nella prestigiosa Sala Farinati delle Biblioteca Civica di Via Cappello di fronte ad un pubblico numeroso, attento, interessato, è stato presentato il volume “La Pieve di Santa Maria in Montorio Veronese” di Luigi Alloro, recentemente scomparso, “montoriese de soca”, custode e rigoroso ricercatore della multiforme storia del proprio paese.
Hanno fatto gli onori di casa Claudio Ferrari del Comitato dei Fossi di Montorio, che ha condotto il pomeriggio sottolineando l’importanza che riveste il recupero e la messa a disposizione dei cittadini delle fonti storiche locali, e Alberto Speciale di montorioveronese.it, che ha ricordato tra gli altri Seneca e il suo ammonimento a non sprecare il tempo senza tenere conto del suo valore.
Il consigliere Carlo Beghini ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale e si è complimentato per la realizzazione con le due associazioni di Montorio a cui si deve la pubblicazione, frutto del loro impegno economico, integrato dal contributo della Regione del Veneto, e di una “squadra” che ha lavorato con passione. E’ intervenuto affermando il proprio apprezzamento per l’opera anche il parroco don Simone Bartolini.
Gabriele Alloro, figlio di Luigi e pure appassionato storico locale, con affettuosa semplicità ha tratteggiato la figura del padre ricordando i suoi molteplici interessi sportivi, musicali, culturali, ai quali, insieme alla cura e all’amore per la propria famiglia, ha dedicato la vita. Con il supporto di fotografie, ha poi illustrato le opere d’arte pittoriche di Torbido, Ligozzi, Ugolini, che impreziosivano la Pieve, comunemente detta “Ciesa vecia”, alcune scomparse, alcune ancora nella Pieve e la maggior parte attualmente nella Chiesa nuova, tutte restaurate.
Gian Maria Varanini, professore dell’Università di Verona e curatore del volume insieme con la collaborazione editoriale della dottoressa Silvia Cappiotti, ha messo in rilievo le tre “C” del sottotitolo del libro “Chiese, Clero, Comunità” e la storia lunga un millennio di una comunità religiosa cambiata dal punto di vista territoriale (un tempo era molto più ampia) e diversa pure nella conformazione ambientale, eppure ancora oggi presente anche ad esempio in toponimi di origini longobarde.
Secondo Varanini, il libro, specialmente nella parte riguardante le visite pastorali dei Vescovi di Verona che si susseguirono dal XV al XX secolo che Luigi Alloro in modo certosino ha riportato, sono contenuti elementi molto interessanti e per certi aspetti originali delle vicende riguardanti la comunità montoriese. L’elezione del parroco in quanto prescelto dalla popolazione, ne costituisce uno; la minuziosa descrizione degli oratori di proprietà delle famiglie nobili, la cui richiesta di realizzazione e di successiva manutenzione costituiva a volte motivo di tensioni reciproche e di divieti ecclesiastici, un altro.
Un libro da leggere, ha concluso, con la mente sempre attenta a cogliere non soltanto la “storia religiosa” ma la “storia della comunità” di Montorio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.