80 anni fa il rastrellamento del getto di Roma. Il racconto di Ester Persichella detenuta nel lager di Montorio


Ester ricorda il 16 ottobre 1943

di Roberto Rubele

Ottanta anni fa, all’alba del 16 ottobre del 1943 i nazisti iniziano il rastrellamento del Ghetto di Roma.
Molte persone riescono a sfuggire all’arresto. Tra questi anche Ester, successivamente catturata nel febbraio 1944 e trasferita a Verona e Montorio.
Qui di seguito il suo racconto della giornata del 16 ottobre 1943.

Ester Calò detta Persichella (“piccola pesca”, in dialetto romanesco) ha 15 anni e abita a via dei Vascellari a Trastevere in una numerosa famiglia composta dal padre Davide, la madre Allegra e altri 8 fratelli. Il 16 ottobre 1943 giorno della razzia la famiglia Calò è improvvisamente destata dall’avviso dell’arrivo dei militari e dell’inizio delle operazioni della cattura degli ebrei.

[…] Ci ha bussato alla porta alle 4.00 del mattino una vicina che era andata a far la fila per le sigarette: “Sora Allegra, stanno a romper tutte le porte e a portare via coi camion tutti gli ebrei “[…]

Grazie a questa soffiata Ester e gli altri familiari riescono a fuggire, a disperdersi e a trovare rifugi di fortuna:

[…] Io sono scappata con due sorelle, una cugina che aveva un fratello piccolo che aveva l’età mia. […] In quel momento stava passando una circolare siamo saliti sopra senza pagare il biglietto. Io ero senza una scarpa, pioveva, faceva freddo. […] Siamo rimaste sul tram fino al capolinea che era al Giardino zoologico ai Parioli […] Li non sapevamo cosa fare […] avevamo tanta fame […] Quella giornata l’abbiamo passata così poi siamo tornati. La casa era vuota con la porta rotta, tutti i panni per terra, si vedeva che erano passati loro come dei ladri ma non avevano trovato nessuno […] Siamo andati a dormire nelle case dove conoscevamo i cattolici e ci hanno tenuto loro, ci hanno raccolto […] Abbiamo continuato a scappare in quel periodo […]

[…] la vita è stata ancora più difficile “se scappava de qua se scappava de la’”.
Io sono stata la prima ad essere catturata. Mia sorella aveva fatto un figlio da 8 giorni; c’era lei con i figli e il suo ragazzetto di otto giorni. Arrivano i fascisti e decidono di lasciare libera mia sorella con i bambini e di prendere me con suo marito.[…]

Esterina il 4 febbraio 1944 viene arrestata insieme al cognato, mentre è a far visita alla sorella. Lui viene trasferito subito a Fossoli. Lei, giovane adolescente e sola, viene aggregata ad un gruppo di altri romani e successivamente trasportata e detenuta a Verona, Montorio e Fossoli prima della deportazione ad Auschwitz-Birkenau.

 

Fonte informazioni:

Videointervista a Di Veroli Esterina del 01/06/1998, Tape-1, Ti racconto la storia: le voci della Shoah, www.shoah.acs.beniculturali.it/

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