La via Romea Germanica Imperiale – Il radicchio rosso


LA VIA ROMEA GERMANICA IMPERIALE

Collega Trento ad Arezzo. Il NOME la racconta… Roma è la meta e Germanica è la provenienza. IMPERIALE: da Ottaviano Augusto agli Asburgo, e altri 60 imperatori.

A nord di Trento si può proseguire lungo la Via Germanica del Monaco Albert, fino a Stade, vicino ad Amburgo, e di lì a Lubecca e a Trondheim (Norvegia), tramite il cammino di Sant’Olaf; da Arezzo si può raggiungere Roma percorrendo la Via Germanica, inoltre stiamo completando un
nuovo itinerario che sarà pronto per il Giubileo.
È una delle principali rotte viarie utilizzate sia anticamente sia ai giorni nostri; è percorribile a piedi e in mountain bike; il percorso base misura circa 600 km, cui se ne aggiungono quasi altri 300 tra varianti e collegamenti, attraverso 5 Regioni e 120 comuni.

Storia

Il collegamento tra il mondo latino-mediterraneo e quello germanico divenne importante con l’impero romano e proseguì per tutto il medioevo per ragioni economiche, religiose e politiche. In particolare tale direttrice viaria ebbe un ruolo preminente fino al 1266, quando gli Angioini, francesi, sconfissero Corradino, l’ultimo erede del grande Federico II di Svevia. Il rapporto privilegiato tra Germania e Italia che si sviluppava su queste viabilità conobbe allora una battuta d’arresto, che durò per diversi secoli, a favore dei collegamenti con la Francia.
Lungo l’asse nord-sud transitarono interi popoli: Galli, Celti ed Etruschi, i Romani e le orde dei barbari che misero fine all’Impero Romano. Fu al centro delle vicende dei comuni e delle signorie, il rinascimento che nacque in Toscana, le battaglie del risorgimento nella pianura Padana, le due guerre mondiali. Tra i personaggi storici ricordiamo San Francesco che da Assisi arrivò a Firenze passando nel Valdarno, e Martin Lutero lungo l’Adige; Matilde di Canossa, quasi la “madrina” della nostra VIA, di cui incontriamo tracce dal Valdarno al mantovano e a San Benedetto Po, ove chiese di essere sepolta nella abbazia fondata dal nonno. Vi passarono diversi Papi e Imperatori, oltre sessanta, tra cui Enrico IV umiliato a Canossa e il Barbarossa.
L’Imperiale ripropone molte antiche vie: Consolari Romane, strade rinascimentali e settecentesche; ma anche vie commerciali di terra e d’acqua (tra Modena, il Po e Mantova) e devozionali (San Bartolomeo). E infine l’Asburgica via Regia, ancora oggi tra le arterie più importanti dirette al centro-nord Europa, che fu voluta da Leopoldo di Lorena e Francesco d’Este per collegare Firenze a Vienna, capitale dell’Impero Asburgico a cui entrambe le casate erano legate per discendenza dinastica. Questa via fu la prima autostrada europea e fu percorsa dai tanti artisti per i loro Gran Tour che, dall’ottocento, crearono l’immagine dell’Italia come meta turistica e culturale.

Convegno, il 12 maggio, nel Castello di Montorio, Verona, a promozione del Radicchio rosso e della Terra dei Dogi. Organizza l’evento il Consorzio di Tutela dl Radicchio rosso di Verona

Nel quadro delle importanti attività di promozione della Terra dei Dogi – il noto territorio del Basso Veronese – e del suo straordinario Radicchio rosso di Verona, si terrà, il 12 maggio, domenica, alle ore 11, presso il Castello di Montorio, Via Castel Montorio 10, Verona, il convegno dal titolo: ”La Via Romea Germanica Imperiale: percorsi e camminamenti, nella Pianura Veronerse, culla del Radicchio rosso di Verona”, a cura di Danile Marconcini. Ciò, tenendo presente che le prime coltivazioni del Radicchio rosso di Verona, dolce e croccante, nella provincia veronese – il purpureo vegetale, si raccoglie fra novembre e marzo – risalgono a circa il 1500. Relazioneranno, quindi, Cristiana Furiani, presidente del Consorzio di Tutela dl Radicchio rosso di Verona; l’antropologo, Alessandro Norsa; Enzo Gambin, esperto conoscitore dell’agroalimentare veronese, e Carlotta Ghinato, in tema di eno-gastro-turismo, nel Veronese. Seguiranno Show Cooking e degustazione ad hoc. Importante incontro, dunque, che permetterà di meglio conoscere, non solo l’eccezionale Radicchio rosso veronese, ma anche, guarda caso, nella Giornata mondiale dei Castelli, lo scaligero castello di Montorio.

 L’evento offrirà anche l’occasione, per presentare un progetto, per il Giubileo 2025, sul territorio veronese, sia in Verona, che nei comuni che costeggiano l’Adige…

Iniziativa finanziata dal Complemento di Sviluppo Rurale per il Veneto 2023-2027 Organismo responsabile dell’informazione: Consorzio Tutela Radicchio di Verona IGP – Autorità di gestione regionale: Regione del Veneto – Direzione AdG FEASR Bonifica e Irrigazione Via Castel Montorio, 10, 37141 Verona VR

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