68. Anniversario di Marcinelle. Presidente Zaia, “Giorno di dolore e di gratitudine verso i nostri emigranti che hanno pagato un prezzo altissimo per il riscatto e la crescita della nostra comunità”
Tra i morti anche Giuseppe Corso partito da Montorio
07 Agosto 2024
“Uomini come noi, considerati soltanto come forza lavoro e che sono stati barattati con materie prime: braccia in cambio di sacchi di carbone sulla base di dettagliati accordi internazionali. Nell’anniversario della tragedia di Marcinelle non possiamo dimenticare che da questa cruda realtà dipendeva la vita di tanti nostri lavoratori che con l’emigrazione sono andati incontro a un duro destino, spesso neanche rispettoso delle minime condizioni di umanità, lasciando la loro terra. Se il Veneto oggi è uno dei poli produttivi più importanti d’Europa lo deve anche a loro che, pur partendo da condizioni terribili e anche mettendo in gioco la loro vita, si sono fatti ambasciatori del saper fare di noi veneti, della nostra capacità di guardare al futuro, della nostra voglia di costruire. Nella memoria della sciagura in Belgio nel 1956, l’8 agosto è il giorno per ricordare ma anche per esprimere gratitudine a coloro che, pagando un prezzo altissimo, hanno tanto contribuito al riscatto e alla crescita della nostra comunità”.
Questo il pensiero del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in occasione della Giornata nazionale del sacrificio del Lavoro italiano nel Mondo che si celebra nel giorno della tragedia che, sessantotto anni fa nella miniera del Bois du Cazier, insieme a quella di altri 136 italiani, ha registrato la morte di 5 veneti: Giuseppe Corso da Montorio Veronese (VR), Dino Dalla Vecchia da Sedico (BL), Giuseppe Polese da Cimadolmo (TV), Mario Piccin da Codognè (TV), Guerrino Casanova da Montebelluna (TV).
“I nomi dei Caduti a Marcinelle rappresentano un monito a non dimenticare tutta la storia della nostra emigrazione – aggiunge il Governatore -. Li ricordiamo con affetto e riconoscenza, veri simboli di quel Veneto che ha conosciuto la povertà e il sacrificio, traendone quei valori che ne fanno una terra non insensibile alle difficoltà altrui e dove la solidarietà è vissuta concretamente. Sono, quindi, anche il motivo che ci spinge a continuare in quello che è già un nostro preciso impegno: creare le condizioni e le sinergie per garantire maggiore sicurezza e più dignità in tutti i luoghi di lavoro affinché nessuno debba più rischiare la vita o essere vittima di sfruttamento pur di assicurare una vita dignitosa alla sua famiglia”.
Fonte informazione: Comunicato stampa N° 1241 del 07/08/2019 (AVN) – Venezia, 7 agosto 2024
Giuseppe Corso era il primo di cinque fratelli di una numerosa famiglia di Montorio. Nell’immediato dopo guerra partì all’età di 26 anni con la valigia colma di speranze, come tanti altri italiani “merce di scambio tra Italia e Belgio”, per lavorare nelle miniere di carbone di Marcinelle. Un lavoro duro quello degli “abbateur” come venivano chiamati gli emigranti che scavavano il carbone nella miniera di Bois du Cruzier. Tra i pericoli il maggiore era il grisou: un gas molto insidioso, inodore e altamente infiammabile presente nelle miniere di zolfo e carbone, che fu la causa dell’immane tragedia.
L’accordo uomo – carbone
Il 23 giugno del ’46 De Gasperi firmò un accordo con il Ministro belga Van Hacker che prevedeva l’acquisto di carbone ad un prezzo normale di mercato, in cambio dell’impegno italiano di mandare 50 mila uomini per il duro e pericolosissimo lavoro in miniera. Tra il ’46 e il ’57 in Belgio arrivarono 140 mila italiani.
Secondo lo stesso accordo, gli uomini dovevano avere “un’età ancor giovane (35 anni al massimo) e un buono stato di salute”. Per loro, un contratto di 12 mesi, “una pala, una piccozza, un casco, una lampada”, e via verso l’oscurità. L’impegno del Governo italiano era quello di inviare almeno 1.000 minatori a settimana nei cinque bacini carboniferi belgi e, per ogni emigrato che andava in Belgio, l’Italia avrebbe ricevuto 200 chili di carbone al giorno.
La via dedicata a Giuseppe Corso a San Felice
Marcinelle, «Italians, Belgians or Europeans?»
Il documentario sull’emigrazione italiana in Belgio di Irene Giuntella – Francesca Polistina – Valentina Pavarotti – CorriereTv
RAI STORIA – Generazioni. Marcinelle, memorie del sottosuolo – (01-08-2019)
RAI3 Passato e Presente – Gli emigranti e Marcinelle – (18-12-2017)
Siamo Noi (Tv2000), 5 maggio 2023 – Marcinelle, l’ultimo minatore italiano