Interrogazione a risposta scritta del deputato Marco Padovani al Ministro dell’Economia e delle Finanze
PADOVANI – Al Ministro dell’Economia e delle Finanze – Per sapere – premesso che:
nonostante Poste Italiane evidenzi anche sul proprio sito istituzionale il proprio impegno non solo a promuovere l’evoluzione digitale dei propri prodotti e servizi, ma anche a mantenere e potenziare la propria presenza fisica sul territorio, compresi i piccoli comuni, è notizia la chiusura entro il 7 ottobre di cinque uffici postali nella sola città di Verona: in zona Navigatori, a Veronetta, in zona Interporto, a Mizzole e a Quinzano;
numerose sono le proteste dei residenti dei quartieri interessati dalla razionalizzazione degli uffici postali, come nel caso della mini rivolta delle persone più anziane del rione Navigatori, rimaste già orfane qualche tempo fa della banca;
in particolare, la chiusura dell’ufficio postale a Mizzole, nell’est cittadino, comporterà che in tutta la Valsquaranto, sul territorio comunale ci sarà solo l’ufficio postale di Montorio, con grande preoccupazione delle persone che non hanno dimestichezza con le pratiche on line;
l’Ufficio postale di Mizzole è un punto di riferimento e un servizio indispensabile, trattandosi dell’unico sportello che fornisce servizi postali e finanziari nell’abitato e, seppur situato a 2,8 Km dallo sportello più vicino di Montorio, costituisce riferimento insostituibile per gli anziani e per coloro che non sono in grado di muoversi autonomamente;
l’ufficio di Montorio, peraltro, è già gravato dalla presenza del carcere, della caserma e dovrebbe essere perciò potenziato tenendo conto anche che sono in via di realizzazione nuovi importanti insediamenti nella frazione;
come si apprende da fonti di stampa, i cittadini si stanno mobilitando e stanno organizzando una raccolta firme contro la chiusura dell’ufficio di Mizzole, che in meno di una settimana ha raggiunto 655 sottoscrizioni;
le annunciate ultime cinque chiusure nella sola città di Verona sono solo le ultime di un lungo elenco di sportelli finiti nelle strette maglie della riorganizzazione di Poste: da settembre del 2019 sono già stati serrati tre uffici;
in molte zone la chiusura dell’ufficio postale rappresenterebbe la totale desertificazione sociale e dei servizi, se pensiamo che molte pratiche e pagamenti tributi vengono svolti ancora in posta;
se e quali urgenti iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda assumere al fine di scongiurare la chiusura totale degli uffici postali nel territorio di Verona, con particolare riguardo all’ufficio di Mizzole, anche valutando l’opportunità di aperture contingentate e garantendo almeno il servizio postamat.