In una stagione in cui emergono spinte estreme all’individualismo, all’egoismo più esasperato, alle tante paure che frenano la vocazione solidale dell’uomo, la cultura della cura assume un forte significato. I volontari si muovono con altruismo negli interstizi delle nostre difficoltà.
Sovente riescono a ridurre i danni, ad alleviare i problemi; aprono speranze, con un ruolo importante per assicurare diritti laddove altrimenti diventerebbero inesigibili, per sperimentare innovazioni sociali, per rendere effettivo l’accesso ai servizi, offrendo anche vicinanza e calore umano. La cultura della cura – di cui i volontari si fanno portatori – è sempre più complessa. Ma è così che si costruiscono i beni comuni, perché cura è attenzione al bene comune.
(Tratto dal discorso del Presidente Mattarella – Trento 2024 Capitale del Volontariato)
Il 1 ottobre 1984 si costituiva il Comitato per la pulizia dei fossi, per la tutela e la promozione dell’ambiente e della salute-Montorio. In quella denominazione, un po’ articolata, si racchiudevano gli obiettivi che si volevano raggiungere per migliorare il luogo ove si abita, rendendolo accogliente salvaguardando ambiente e salute con attività concrete di tutela e di promozione.
Domenica al Circolo Primo Maggio di Montorio si è tenuta la festa per i 40 anni del Comitato Fossi di Montorio. L’Assessore Michele Bertucco intervenuto alla cerimonia ha ringraziato il Comitato sottolineando che sono “40 anni spesi bene” e che le “associazioni dovrebbero essere ascoltate molto di più”. La Presidente della Circoscrizione 8^ Claudia Annechini ha ricordato che le attività proposte dal Comitato sono “stimolo e ispirazione per le nuove generazioni e aiuto a creare l’identità collettiva di chi vive a Montorio Veronese.”
Enrico Olioso del Centro per il Volontariato di Verona (CSV) ha invitato ad essere riconoscenti ai volontari, perchè “essere associazione oggi è sempre più complesso, bisogna avere la voglia di mettersi in gioco e avere le competenze per poterlo fare”.
Marco Muratore, Consigliere della Circoscrizione 8^, ha ricordato il ruolo fondamentale delle associazioni: “sono radicate nel territorio, ci raccontano il territorio, hanno la forza per portare avanti i progetti. Mentre le amministrazioni passano, le associazioni restano”.
Alberto Speciale dell’Associazione montorioveronese.it ha rivolto a tutti i presenti un invito a partecipare all’iniziativa popolare delle associazioni definite “sentinelle alternative alla funzione pubblica”. Le amministrazioni pubbliche subiscono riduzioni importanti di “energie di tipo umano e molte delle attività che venivano fatte sul campo ora sono delegate a delle autocertificazioni”. Spesso ci si accorge dei cambiamenti del territorio, di scelte fatte, quando iniziano i cantieri. E’ troppo tardi intervenire a quel punto, è necessario informarsi prima e le associazioni sono di grande stimolo e sempre molto attente e informate.
Il Presidente del Comitato Fossi di Montorio, Claudio Ferrari al termine degli interventi ha ringraziato tutti i volontari e tutti coloro che hanno seguito le attività e le hanno sostenuto. Ha rivolto un pensiero particolare ai volontari non più presenti, in particolare Antonio Bianchi, Lidia Ferri e Luigi Alloro.
Il motto del Comitato “La vita è ottimista, ci riprova sempre” è precursore di un termine che va molto di moda, “resilienza”, ovvero tenacia, capacità di resistere a politiche dissennate di sfruttamento del suolo e delle risorse materiali al fine di proporre rigenerazioni nel rispetto degli equilibri naturali con la consapevolezza che la nostra casa comune, comunque violata, sa riprendere i propri spazi. I volontari del Comitato conoscono bene la fatica del dialogo e del confronto e la pazienza necessaria per ottenere che almeno si ricompongano i danni di certe scelte. Il cambiamento è possibile e proviamo a costruirlo con le nuove generazioni. La bellezza della nostra casa comune va coltivata e protetta”

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