Comunicato Stampa Michele Bertucco
Verona, 25 novembre 2024. Con sentenza del 5 novembre 2024, pubblicata il 20 novembre scorso, il Tar del Veneto ha respinto l’ennesimo ricorso dei proprietari dei terreni agricoli sui quali avrebbe dovuto sorgere, a cura dell’impresa La Fossetta di Alessandro Leardini, il complesso immobiliare “Ai Tigli” di Montorio, una iniziativa bloccata a seguito della scoperta, da parte del sottoscritto, della presenza di fideiussioni fasulle.
I ricorrenti chiedevano l’annullamento della delibera di Consiglio comunale del 2018 con cui fu adottata la Variante 23 priva della scheda norma 159 relativa appunto al Pua Ai Tigli. Gli argomenti addotti risultano tuttavia infondati e il ricorso è stato respinto.
Sta quindi vedendo la luce a favore del Comune di Verona la lunga battaglia legale intrapresa dai proprietari terrieri contro la decisione di eliminare la scheda norma dal Piano degli Interventi, a conferma della bontà e della correttezza dell’operato del sottoscritto che aveva individuato l’assenza di una fidejussione valida che, come è stato ricordato anche nella precedente sentenza di giugno, va a garanzia del Comune e quindi della comunità, e non può essere in alcun modo bypassata.
Nato in epoca tosiana con Giacino assessore all’urbanistica, il progetto consisteva nella realizzazione di 129 abitazioni su area agricola, ed era stato oggetto di grande propaganda data la promessa di mirabolanti opere compensative che spaziavano da nuovi impianti sportivi a sedi per le associazioni, fino alla installazione di fontane con giochi d’acqua. Dopo la destituzione di Giacino, a seguito delle note vicende giudiziarie che vedevano lo stesso Leardini nei panni del grande accusatore, si scoprì però che il contributo di sostenibilità offerto al Comune non avrebbe coperto nemmeno un terzo dei costi di tutte le opere di compensazione promesse.
Ricordiamo che la fideiussione in oggetto era stata acquisita da una società rumena non abilitata ad emettere garanzie né in Italia né in Romania. Simili incongruenze sono state riscontrate, sempre da parte del sottoscritto, anche in altri piani urbanistici riconducibili a Leardini, vedi ad esempio San Rocchetto e l’ex area Cardi, ed è per me di sollievo constatare che da allora il Comune ha cominciato ad eseguire controlli più sistematici sulle garanzie finanziarie presentate dalle imprese.
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