Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con Circolare prot. n. 39940 del 3 marzo 2025, ha fornito alcune istruzioni operative per la gestione dei rifiuti da sfalci e potature, a seguito delle modifiche normative introdotte con la conversione del Decreto-legge n. 153 del 17 ottobre 2024 (“D.L. Ambiente”) ad opera della Legge n. 191 del 13 dicembre 2024
Sfalci e potature: da “speciali” a “urbani”, ma attenzione alle regole degli Enti locali per l’ecocentro. Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (MASE) interviene con la Circolare n. 3490 del 3 marzo 2025 per fare un po’ di ordine nella gestione dei rifiuti da sfalci e potature del verde. Dopo il “taglia e incolla” normativo introdotto dal “D.L. Ambiente”, che in parte ripristina la situazione pre-2020, la palla passa ora ai Comuni e agli Enti di Governo d’Ambito (EGA) per definire le regole operative.
Verde pubblico e privato, (quasi) tutti “urbani”. Prima del 2020, non c’era distinzione netta tra rifiuti da manutenzione del verde pubblico e privato, a qualificarli come urbani o speciali erano i criteri quantitativi stabiliti a livello locale. Il “D.L Ambiente” ha in parte cancellato le modifiche del 2020, riportando in auge questa flessibilità territoriale.
Ecocentri aperti a tutti? Non proprio. La circolare del MASE chiarisce un punto cruciale: sebbene i rifiuti da sfalci e potature del verde privato derivanti da attività professionali siano ora considerati urbani, questo non significa un “libero accesso” agli ecocentri comunali.
I Comuni dettano legge: limiti, orari e tariffe. Spetta infatti ai Comuni e agli EGA disciplinare l’accesso ai Centri di Raccolta (CdR) attraverso appositi regolamenti. Potranno quindi stabilire:
- Quantitativi massimi conferibili per utenza (domestica e non).
- Giorni e orari specifici per il conferimento del verde privato.
- Limitazioni in base alle caratteristiche dei rifiuti.
- Negare l’accesso se gli ecocentri non sono adeguati.
- Prevedere tariffe specifiche, anche per le utenze domestiche, soprattutto per chi richiede servizi dedicati (come le imprese di giardinaggio).
Giardinieri, attenzione alle “carte”. Per le aziende di giardinaggio che conferiscono i rifiuti dei propri clienti presso gli ecocentri, saranno necessarie delle “Schede rifiuti conferiti” e i veicoli dovranno essere iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali nella categoria “2-bis”. In alcuni casi, potrebbe essere richiesta una dichiarazione del privato cittadino che attesti la provenienza del rifiuto.
Alternative in vista: isole verdi e accordi diretti. Il MASE suggerisce ai Comuni di valutare soluzioni alternative per la gestione di questi rifiuti, come la creazione di siti di conferimento dedicati o accordi diretti con impianti di trattamento biologico, per alleggerire il carico sugli ecocentri e favorire il recupero del materiale vegetale.
La parola ai territori: gestione flessibile e tariffe ad hoc. In definitiva, la circolare del Ministero offre un quadro di riferimento, ma lascia ampia autonomia agli Enti Territoriali Competenti (ETC) nel modulare la gestione operativa ed economica dei rifiuti verdi. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra la necessità di smaltimento e la capacità organizzativa dei servizi, con la possibilità di introdurre tariffe differenziate per chi usufruisce maggiormente del sistema di raccolta.
In sintesi: se avete il pollice verde e producete scarti da sfalci e potature, tenete periodicamente d’occhio il regolamento del comune di Verona.
Alberto Speciale