Nel mese di aprile 2025 sono caduti mediamente in Veneto 119 mm di precipitazione, stimabili in circa 2138 milioni di m3. Rispetto alla medai del periodo 1994-2024, pari a 94 mm, sono superiori del +26%.
Precipitazioni. Le massime precipitazioni del periodo sono state registrate sulle Prealpi Vicentine dalle stazioni di Staro (Valli del Pasubio) con 316 mm, Rifugio la Guardia (Recoaro Terme) con 314 mm, Passo Xomo (Posina) con 313 mm e Molini (Laghi) con 301 mm. Le minime precipitazioni sono state rilevate dalle stazioni di Vangadizza (Legnago VR) con 30 mm, Trecenta (RO) con 33 mm, Roverchiara (VR) e Masi (PD) con 34 mm.
A livello di bacino idrografico, situazioni di surplus pluviometrico del +45% sull’Adige, +44% sul Piave, +32% sul Tagliamento, +31% sul Po, +29% sul Brenta, +17% sul Sile e +11% sul Livenza.
Riserve nivali. In totale nel mese sono caduti 120 cm di neve a 2500 m di quota, 50 cm a 2200 m nelle Dolomiti Agordine e 5-20 cm nelle Dolomiti settentrionali; sulle Prealpi sono caduti pochi cm di neve il 18 e il 25 aprile. Il limite mediamente alto della quota neve ha fatto aumentare ulteriormente il deficit stagionale di neve e anche di risorsa idrica (SWE).
Da ottobre a fine aprile il deficit di precipitazione nevosa è del 30% nelle Dolomiti e del 40% nelle Prealpi, corrispondenti rispettivamente a -165 cm e -145 cm di neve fresca.
Falda. Le precipitazioni della seconda metà del mese hanno mantenuto, nel complesso, i livelli poco superiori alle medie stagionali di lungo periodo, con trend in ulteriore crescita in alta pianura.
Portata. Al 30 aprile le portate dei maggiori fiumi veneti, in deciso calo nell’ultima decade del mese, si mantengono superiori alle medie storiche.
Precipitazioni
Nel mese di aprile 2025 sono caduti mediamente in Veneto 119 mm di precipitazione; la media del periodo 1994-2024 è di 94 mm (mediana 94 mm). Gli apporti meteorici mensili sul territorio regionale sono superiori alla media (+26%) e sono stimabili in circa 2138 milioni di m3 di acqua. Le massime precipitazioni del periodo sono state registrate sulle Prealpi Vicentine dalle stazioni di Staro (Valli del Pasubio) con 316 mm, Rifugio la Guardia (Recoaro Terme) con 314 mm, Passo Xomo (Posina) con 313 mm e Molini (Laghi) con 301 mm. Le minime precipitazioni
sono state rilevate dalle stazioni di Vangadizza (Legnago VR) con 30 mm, Trecenta (RO) con 33 mm, Roverchiara (VR) e Masi (PD) con 34 mm.
Nel mese di aprile i giorni con le precipitazioni più significative sono stati:
– 14, 15, 16 e 17: precipitazioni estese, abbondanti in alcune zone della fascia prealpina e delle Dolomiti meridionali. Apporti complessivi compresi fra 30 e 200 mm, in alcune zone superiori a 200 mm, con valore massimo di 295 mm a Staro (VI)
– 18: piogge su tutte le zone montane e pedemontane e in una zona del Rodigino. Apporti medi fra 1 e 15 mm, con valore massimo di 20 mm a Monte Summano (VI)
– 20: precipitazioni, generalmente modeste, su Veronese, gran parte del Vicentino e fra Trevigiano settentrionale e Bellunese meridionale. Apporti in genere variabili fra 1 e 10 mm, con valore massimo di 19 mm a Brendola (VI)
– 23, 24 e 25: piogge su tutta la regione, con apporti mediamente compresi fra 5 e 70 mm e valore massimo di 120 mm a Valli del Pasubio (VI).
A livello di bacino idrografico (solo parte Veneta), rispetto alla media 1994-2024, sono state riscontrate condizioni:
– di surplus pluviometrico del +45% sull’Adige, +44% sul Piave, +32% sul Tagliamento, +31% sul Po, +29% sul Brenta, +17% sul Sile e +11% sul Livenza;
– nella media sulla Pianura tra Livenza e Piave (+9%), sul Lemene (+7%), sul Bacino Scolante (+4%) e sul Fissero-Tartaro-Canal Bianco (+1%).
Le precipitazioni dell’anno idrologico 2024-25 (da ottobre a aprile) registrate sul Veneto sono mediamente di 710 mm; la media del periodo 1994-2024 è di 607 mm (mediana 568 mm).
Gli apporti del periodo sono superiori alla media (+17%) e sono stimati in circa 13020 milioni di m3
di acqua. Le massime precipitazioni del periodo sono state registrate dalle stazioni di: Rifugio la Guardia (Recoaro Terme VI) con 1699 mm, Valpore Monte Grappa (Seren del Grappa BL) con 1649 mm e Turcati (Recoaro Terme VI) con 1606 mm. Le minime precipitazioni sono state rilevate dalle stazioni di: Passo Pordoi (Livinallongo del Col di Lana) con 381 mm, Vangadizza (VR) con 449 mm, Concadirame (Rovigo) con 451 mm e Casamazzagno (Comelico Superiore BL) con 454 mm.
A livello di bacino idrografico (solo parte Veneta), rispetto alla media 1994-2024, sono state riscontrate condizioni:
– di surplus pluviometrico del +39% sul Po, +31% sul Fissero-Tartaro-Canal Bianco, +27% sull’Adige, +20% sul Brenta, +17% sul Bacino Scolante, +13% sul Tagliamento, +11% sul Sile, +10% sul Livenza e +7% sulla Pianura tra Livenza e Piave;
– nella media sul Piave (+5%) e sul Lemene (-1%).
Riserve nivali
Il mese di aprile è stato caldo oltre la norma (+1.7 °C rispetto alla media). Solo la prima decade del mese è stata nella norma poi, dal 10 al 30, eccetto per le fresche giornate del 24 e 25, tutti i giorni sono stati oltre la media favorendo l’ablazione del manto nevoso; la terza decade è stata particolarmente calda. Il giorno più fresco del mese è stato l’1, mentre il più caldo il 30.
Ci sono stati due periodi perturbati (dal 13 al 18 e dal 20 al 27 del mese), con forti piogge fino in quota e alluvioni nelle Alpi occidentali, con limite delle nevicate molto variabile in Veneto. Il 13 e il 14 il limite è stato spesso attorno ai 2200 m per poi innalzarsi ai 2500 m del 15 e 16 aprile, per poi scendere a 1900 m a fine episodio. Anche nel secondo episodio il limite è stato quasi sempre oltre i 2300 m di quota per poi abbassarsi a 1600 m il 25 aprile e risalire oltre i 2400 m nei giorni successivi (neve fresca misurata solo a Ra Valles, 2660 m).
In totale nel mese sono caduti 120 cm di neve a 2500 m di quota, 50 cm a 2200 m nelle Dolomiti Agordine e 5-20 cm nelle Dolomiti settentrionali; sulle Prealpi sono caduti pochi cm di neve il 18 e il 25 aprile. Il limite mediamente alto della quota neve ha fatto aumentare ulteriormente il deficit stagionale di neve e anche di risorsa idrica (SWE). Da ottobre a fine aprile il deficit di precipitazione nevosa è del 30% nelle Dolomiti e del 40% nelle Prealpi, corrispondenti rispettivamente a -165 cm e -145 cm di neve fresca. Le scarse nevicate, le frequenti piogge intense fino in quota e le alte temperature delle ultime due decadi hanno contribuito ad una accelerata ablazione del manto nevoso.
L’indice di spessore del manto nevoso HSimed il 30 aprile nelle Dolomiti è di 30 cm (norma: 33-87 cm), inferiore alla norma come anche nelle Prealpi dove è 3 cm (norma: 5-24 cm).
Il perdurare del bel tempo e l’attività cumuliforme non hanno consentito una definizione della copertura nevosa sulla montagna veneta da satellite (SCA-Snow Cover Area). Sulle Prealpi la neve è confinata sulle vette più elevate mentre nelle Dolomiti la copertura è continua solo oltre i 2400 m di quota.
La densità della neve è aumentata nel mese anche grazie all’apporto della pioggia, e a fine mese è compresa tra 380 e 420 kgm-3. La risorsa idrica nivale il 30 aprile è inferiore alla norma: indicativamente è di 69 Mm3
nel bacino del Piave, 41 Mm3 nel bacino del Cordevole e di 32 Mm3 nel bacino del Brenta.
L’indice SSPI (Standardized Snow Pack Index) della risorsa idrica nivale a fine mese è nella norma (-0.88) su base 1991-2020. I valori di riferimento di questo indice sono definiti a livello europeo.
Falda
Le precipitazioni della seconda metà del mese hanno mantenuto, nel complesso, i livelli poco superiori alle medie stagionali di lungo periodo, con trend in ulteriore crescita in alta pianura. In particolare:
– nel settore occidentale (alta pianura veronese) l’andamento segue quello atteso per il periodo con la zona di monte (San Massimo, -7 cm nel mese) che mostra già la stagionale inversione di tendenza che tarda però ad arrivare a valle (Villafranca, -23 cm); il confronto tra valore medio mensile e atteso è pari a +3% per la stazione di Villafranca e +11% per San Massimo, con percentili a fine mese pari, rispettivamente, al 51° e 59°;
– nel settore centrale (alta pianura vicentina e padovana) sono proseguite le dinamiche di ricarica soprattutto a Schiavon (+67 cm nel mese), meno a Dueville (+11 cm), mentre a Cittadella la ripresa nella seconda metà del mese non compensa il calo della prima metà (bilancio complessivo -11 cm); per le tre stazioni il confronto tra media mensile e il valore medio di lungo periodo di aprile è, rispettivamente, di +4%, +15% e +8%, mentre a fine mese i livelli corrispondono, rispettivamente, a 57°, 62° e 70° percentile;
– nel settore orientale (alta pianura trevigiana) la stazione di Castelfranco, più lontana dagli assi di ricarica, mostra un livello pressoché stazionario nel mese (-4 cm), mentre altrove la ricarica è più robusta (dai +20 cm di Mareno ai +60 cm di Varago); il confronto tra valore medio mensile e livello atteso è compreso tra +0% (Castagnole) e +27% (Varago) e i percentili a fine mese risultano variare tra il 62° (Castelfranco e Castagnole) e il 76° (Mareno);
– nell’area di media e bassa pianura, pur nella variabilità delle singole stazioni, si registrano cali a inizio e fine mese con un aumento nella parte centrale; a Cimadolmo (molto influenzata dal fiume Piave) si registra una variazione complessiva di +23 cm, un livello a fine mese pari all’88° percentile e un confronto tra media mensile e valore atteso pari a +46%; per la stazione di bassa pianura di Eraclea gli stessi indici sono, rispettivamente, di -34 cm, 61° percentile e +61%.
Fonte informazione: www.arpa.veneto.it