Dopo 10 anni di attesa, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 ottobre lo storico Decreto, 60 ore di impegno volontariato gratuito certificano le competenze che sono valide per scuola, lavoro e PA. Il volontariato ha il potere di rendere le persone migliori
(ne ho scritto anche in questo articolo)
Il tempo donato agli altri diventa finalmente un patrimonio certificato. È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 ottobre 2025 il decreto interministeriale che riconosce ufficialmente le competenze acquisite attraverso il volontariato, rendendole spendibili nei percorsi scolastici e universitari, nei concorsi pubblici e nel mondo del lavoro. Una svolta storica attesa da un decennio dal Terzo settore.
Sessanta ore per certificare le soft skills. Il meccanismo è chiaro: chi svolge attività di volontariato per almeno 60 ore nell’arco di dodici mesi potrà ottenere una certificazione formale delle competenze acquisite, rilasciata dagli Enti del Terzo Settore (Ets). Queste attestazioni entreranno a pieno titolo nel “Sistema nazionale di certificazione delle competenze“ e avranno valore concreto in diversi ambiti.
Come funziona: tutor, progetti e attestazioni. Il decreto affida agli Enti del Terzo Settore un ruolo centrale e di responsabilità. Ogni volontario sarà seguito da un tutor e parteciperà a un progetto personalizzato con obiettivi chiari e verificabili. Gli Ets dovranno garantire l’equo accesso al servizio e la qualità del percorso formativo.
Al termine dell’esperienza, il volontario riceverà un “documento di trasparenza” e, se avrà completato l’attività per almeno il 75% delle ore previste, otterrà l’attestazione formale delle competenze acquisite. Un sistema che unisce rigore, trasparenza e valorizzazione, garantendo la piena riconoscibilità dell’esperienza nei diversi contesti educativi e professionali.
Le ricadute pratiche saranno immediate e tangibili per milioni di persone. Una ragazza che presta servizio in un’associazione di soccorso potrà vedere riconosciute le sue competenze come crediti in un corso di laurea in infermieristica. Un volontario che si prende cura di persone anziane o disabili potrà acquisire un punteggio aggiuntivo o un titolo di preferenza in un concorso pubblico.
Il volontariato diventa così una vera e propria palestra di competenze e un ponte tra cittadinanza attiva e mondo del lavoro, con un valore etico e culturale particolarmente significativo per i più giovani.
Un decennio di attesa. Il provvedimento, fortemente voluto dal mondo del volontariato, era atteso da oltre dieci anni. Il decreto “Definizione dei criteri per il riconoscimento in ambito scolastico e lavorativo delle competenze acquisite nello svolgimento di attività o percorsi di volontariato” è stato approvato il 31 luglio 2025, registrato alla Corte dei conti il 13 ottobre 2025 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 ottobre 2025.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, sottolineo altresì l’importanza cruciale per le associazioni di rimanere costantemente aggiornate sulle novità normative del Terzo Settore: in tal senso, le associazioni di Verona e provincia possono rivolgersi al CSV di Verona di Verona (Centro di Servizio per il Volontariato) per ricevere supporto e formazione, ed è una scelta non solo consigliata, ma indispensabile per valorizzare appieno l’impegno dei propri volontari.
Finalmente l’Italia riconosce ufficialmente che il tempo donato agli altri non è tempo perso, ma un investimento in conoscenza, responsabilità e crescita personale, con benefici tangibili sia per il singolo che per l’intera società.
Alberto Speciale

