La strada Comun vista da Giancarlo Tregnaghi



Il percorso tra i fossi raccontato da Giancarlo

 

La Strada Comùn (o: la Via Comùn)

 

La sponda sammartinese l’ha da qualche tempo rozzamente etichettata come: “Strada dei fossi”.
Ma tutti coloro che, come il sottoscritto, credono che alle parole sia sotteso un destino e affiliata una vocazione,persisteranno di certo a chiamarla con il nome con il quale benemeriti avi illuminati, evidentemente ricchi di vera cultura umanistica l’avevano, in tempi non sospetti, battezzata: Strada comùn (o: Via Comùn).
Posso personalmente dire di averla scorrazzata, questa strada benedetta,in tutte le stagioni e in tutte le ore:in pieno giorno e persino al chiar di luna; sotto la pioggia e in compagnia della neve silenziosa; con il freddo pungente e nell’implacabile meriggio; nelle aspre albe invernali al pari che nei dorati tramonti d’autunno.
Il frangersi dei passi a tratti confuso con il fruscio del vento; il respiro ritmato con il gorgoglìo discreto delle acque; lo sguardo diluito su una mai monotona familiarità paesaggistica.
Le umili creature che la popolano a fare ala al mio andare,oramai persino restie ad abbozzare la fuga tra reconditi recessi, inaccessibili ai viandanti .
Tutto ciò è gradito al mio animo, tanto quanto lo sono – nell’andare e riandare di gente, persino affollato nelle ore migliori delle stagioni propizie – il consueto saluto o l’imprevedibile incontro.
Non: benedetta strada, dunque, bensì: strada benedetta.
Poiché mai come in questo caso la aggettivazione posposta rende noi stessi, viandanti, attori della impetrata benedizione.
Fossa Murara e fossa Zenobria sono lì a fiancheggiareun percorso mai uguale a se stesso.
E’ un sentiero vivo, Strada Comun; vivo come solo possono esserlo quelli corteggiati da corsi d’acqua.
Vivo e,in quanto tale,vivificato dalla gente, che lì pare aver traslato il desiderio immaginifico del solidale itinerare sulle strade della vita.
Gente che raccoglie i pensieri nel luogo migliore dove li si possa comporre.
Gente che, insieme inanellando passi,dispiega sentimenti e mette in comune parole.

 

 

Giancarlo Tregnaghi

 

 

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